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Skioffi, “Benjamin”: l’artista che non ti aspetti

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Skioffi è un produttore, rapper, attore e polistrumentista originario di un paesino in provincia di Frosinone. Balzato agli onori delle cronache nazionali per la partecipazione ad Amici e ai suoi testi “sessisti e misogini”, il nostro ha al suo attivo una carriera di tutto rispetto dietro alla console: ha prodotto fra gli altri “La bella e la bestia” di Achille Lauro e “Musica per bambini” di Rancore. Con un portfolio così parlare di giovane è improprio, nonostante il ragazzo sia classe 1992.

Che il ragazzo non sia il solito rapper di provincia lo si capisce dall’aver proposto come singolo una canzone come “Cancer”. Cantato dolente, organo minimale e inquietante, video che mima il teatro contemporaneo, il nostro ci propone un universo sonoro-testuale mortifero narrato in prima persona. Il pubblico rimane spiazzato, soprattutto quello che l’ha conosciuto dopo Amici. Non è rap, anche se la base ha echi del soundcloud rap USA, non è cantautorato perché manca l’appiglio pop, è solamente tanta roba.

Qui siamo davanti ad uno dei migliori esempi di soundcloud rap proposti finora in Italia. Atmosfere rarefatte che pescano da Enia, testo in cui il nostro narra l’omicidio di Sharon tate in prima persona, per la gioia dei fan e la rabbia di tutti coloro che vorrebbero un arte che educhi ai buoni sentimenti. Anche questo pezzo è a suo modo eccellente: in Italia roba così ce l’ha fatta sentire solo sua maestà The Night Skinny.

Canzone decisamente più easy listening rispetto alle precedenti, “Stupido iphone” è una ballad pianistica con testo sottilmente ironico verso i rapporti sentimentali disintegrati dai social. Questo brano ci svela l’altra faccia di Skioffi: intimista, ironico, istrionico pure quando parla del banale, mai scontato. Meno riuscita è invece “Ballare” che vorrebbe collocarsi sullo stesso solco: l’indie pop con testo spensierato (una specie di Rkomi con meno complessi) è talmente leggera da diventare evanescente.

“Tourette” è un perculamento ai trapper, alle femministe, agli animalisti, ai benpensanti vecchi e nuovi, reazionari e progressisti. Il feat è parecchio riuscito: i ragazzi hanno un ottimo flow e si divertono a giocare con scurrilità e immagine splatter. La base è funzionale, nulla che rimanga conficcato in testa ma del resto qui ciò che conta è far risaltare al massimo le barre.

Qui Skioffi cambia di nuovo maschera e si traveste da rocker vecchio stampo per sfottere i gangsta all’amatriciana. La base mima le classiche soundtrack da film USA a tema texano, il cantato finto redneck funziona e le metafore alla “Dal tramonto all’alba” risultano godibili.

Che altro dire? Album sfacciatamente poliedrico, ironico, evanescente, pesante, psicotico, ballabile a seconda della canzone che preferite. Skioffi è un’artista che non si può legare ad alcuna scena specifica: rap, trap, indie, cantautorato, ecc per lui sono solo maschere intercambiabili. Il ragazzo ha indubbiamente un enorme talento: quando troverà la sua stabilità e rinuncerà a fare il giullare anche quando è non serve, la sua generazione avrà l’artista a tutto tondo che merita.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: istrionico

TRACKLIST

1. Benjamin
2. Luna
3. Penz
4. Yes Sir (Ft. Slava)
5. Stupido iphone
6. Esmeralda (Ft. Garcia pá)
7. Tourette (Ft. Blue Virus & Pedar)
8. Andale
9. Charles Manson
10. Fuoco
11. Ballare
12. Parlerò di te
13. Cancer

 

 

ALBUM: BENJAMIN

ARTISTA: SKOFFI

ANNO: 2019

ETICHETTA: NO FACE

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