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Musica Italiana, Recensioni. Side Baby, “Arturo”: è tornato il nostro Lil Peep

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Undici tracce pensate per essere ascoltate insieme, con la dovuta calma e attenzione. Niente singoli spacca classifica. Perché le 11 tracce di “Arturo” non sono Trap, ecco la novità

 

Side non ha bisogno di presentazioni. Anima inquieta della Dark Polo Gang, si distingueva dal resto della crew d’origine per una malinconia autodistruttiva sconosciuta a Tony Effe&company. Andatosene (o secondo i ben informati, cacciato) dalla DPG, ha iniziato una carriera da solista altalenante, inficiata dalla disintossicazione e dal non riuscire a lasciarsi alle spalle l’ombra ingombrante dell’ex gruppo.

La prima cosa che si nota di “Arturo” è il suo essere un album. Nel senso classico del termine. Undici tracce pensate per essere ascoltate insieme, con la dovuta calma e attenzione. Niente singoli spacca classifica, niente hit da mettere nelle serate Trap da discoteca. Perché queste 11 tracce non sono Trap, e questa è la seconda novità. Cloud rap algido con momenti emo molto vicini al Lil Peep più depresso, tanto che anche i due brani firmati Sick Luke sono stranamente lontani dai beat killer a cui ci ha abituato. The Night Skinny fa un ottimo lavoro nel fornire basi gelide su cui l’ex DPG costruisce rime semplici ed efficaci, drammaticamente conscious, una vivisezione impietosa del successo e dell’alienazione da sé e dalla realtà a cui questo conduce. La prima canzone da segnalare è “Freddo” in feat con Luchè, a dire il vero non in grandissima forma nel brano: le barre di Side scorrono come una confessione in terza persona di una personalità allo sbando, mentre Luchè inanella i classici topos trap quasi a ricordare da dove Side è scappato. Brano glacialmente cattivo, è un ottimo biglietto da visita per il resto dell’album. In “Ghiaccio”ci sono evidenti e reiterati richiami a “Cono gelato”, di cui la canzone è il drammatico rovescio. Il beat di Skinny non è eccezionale, ma è funzionale nel lasciare spazio alla ricapitolazione del passato DPG di Side. Una ricapitolazione epitaffio, per un’esperienza che l’ha portato contemporaneamente ad essere un VIP e un aspirante suicida.

“Frecciarossa” è una canzone bivio per molti motivi. Il feat con Guè Pequeno è perfetto per stabilire che posiziona occupa Side nel trap game tricolore. Il dissing all’attuale DPG è evidente, mentre si discute chi voglia dissare Guè. Fedez, Mondo Marcio, Jake la Furia o Tony Effe? Nessuno riesce a stabilirlo con chiarezza. Un brano aggressivo, molto egocentrato, che apre la seconda parte dell’album, sancendo il distacco (spirituale a materiale) da Roma per la città d’adozione Milano.

“Mostro” è una confessione senza peli sulla lingua dal beat cupissimo. Da ascoltare e riascoltare. Segue “Non ci sei tu”, brano opposto e complementare al precedente. Una rap ballad malinconica sul passato romano e la solitudine. In “XSempre” si sentono echi del flow di Sfera. L’effetto è straniante ma tutt’altro che ridicolo: Side lo torce fino a farlo proprio.
Chiude l’album “Arturo”, una canzone che mette in evidenza uno dei grandi temi della Trap tricolore: la mamma, qui non solo evocata tramite le barre, ma presente come una voce che dialoga con il flow di Side. Uno dei brani più teneri e dolorosi del rap tricolore, un esperimento riuscito.
In definitiva “Arturo” è un ottimo album, che vale il prezzo del biglietto. Side non è e probabilmente non sarà mail il king, ma poco importa: Lil Peep ha trovato un continuatore italiano degno di nota. Per ora basta e avanza.

VOTO: 7,5/10

AGGETTIVO: CORAGGIOSO

 

TRACKLIST

 

  1. Freddo feat. Luchè
  2. Ghiaccio
  3. Jappone
  4. Lei dice
  5. Frecciarossa feat. Guè Pequeno
  6. Mostro
  7. Non ci sei tu
  8. RIP
  9. XSempre
  10. Plutone
  11. Arturo

ALBUM: ARTURO

ARTISTA: SIDE BABY

ANNO: 2019

ETICHETTA: ISLAND RECORDS

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