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Massimo Pericolo, l’urgenza espressiva di “Scialla Semper”

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Qualche settimana fa abbiamo compiuto un viaggio nel florido mondo della trap italiana, raccontandone genesi e sviluppi. Nel nostro percorso ci siamo imbattuti in Massimo Pericolo, artista rivelazione del 2019 con il disco d’esordio “Scialla Semper“, da poco rilasciato nuovamente nella versione Emodrill Repack, contenente cinque tracce aggiuntive alle otto già pubblicate in precedenza.

Già l’emodrill, il sottogenere delle trap in cui si racconta il malessere senza filtro utilizzando parole crude e laceranti: per saperne di più basta ascoltare il brano di apertura “7 miliardi“: “mi sono fatto due anni/tu ti sei fatto due grammi“, la prima rima riconduce al titolo del progetto, ovvero il nome dell’operazione antidroga che ha tenuto in carcere ( e poi ai domiciliari) il rapper per spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti leggere. Il beat violentissimo e distorto prende sempre più piede fino a interrompersi bruscamente lasciando solo spazio alla sola voce, un urlo graffiante: “Voglio solo una vita decente“.

Il climax è già arrivato, dopo 2:47 minuti. Scelta coraggiosa e sensata. Sì perché il resto dell’album lascia da parte la rabbia e abbraccia la riflessione e l’introspezione, mantenendo un’atmosfera cupissima e senza uscita ben resa in musica da Crookers e Nic Sarno. Si riparte dunque con “Ansia“, anche questa dall’incipit geniale, “Fumo l’erba per l’ansia ma c’ho l’ansia per l’erba”, in cui si fa riferimento alla Marijuana, panacea per l’uso terapeutico ma allo stesso tempo oggetto di preoccupazione visto l’impegno come pusher. La traccia è impreziosita da un Ugo Borghetti in grande spolvero. Se “Cocco” mette a nudo il lato più romantico di Massimo, “Sabbie d’oro” e la title track “Scialla Sempercolpiscono dritto allo stomaco di chi ascolta. Il primo parla dello stato d’animo post detenzione con una franchezza così disarmante da far riflettere: “Baby, dopo il gabbio Quello che c’ho in più è soltanto un paio d’anni”. il carcere non ha aiutato l’artista, non è riuscito a compiere il suo percorso riformativo. Perchè?

Il secondo è invece uno di quegli episodi destinati a rimanere impressi nella memoria: la storia dei due anni in prigione. E anche qui non mancano gli spasmi: il ritornello è contro la polizia con un riferimento alla terribile vicenda di Stefano Cucchi e non solo “Mi complimento con voi/che proteggete la gente/e vi chiamano eroi se rompete le teste”. La prima strofa racconta il momento della retata e degli accertamenti (“Faccio le foto/i calchi delle dita/ Il giornale il venerdì ha foto della perquisa), il bridge è un’istantanea delle ore d’aria, dei momenti di visita e della soffocante routine (“E ho visto uomini piangere tutti in fila/Dopo il colloquio e l’abbraccio di una bambina/E il lunedì ci si scanna per la partita/Il prete quando torna? La posta quando arriva?/Il secondino più bravo è quello che grida), la strofa finale passa invece al periodo dei domiciliari, impreziosita da una critica che da sempre infiamma il dibattito intorno allo spaccio di droga leggera (Giuro, me ne frega cazzi dei domiciliari/Loro ancora che lo pregano in due metri quadri/Voi le chiamate “camere”/ mi sembra onesto/Per il mio reato il carcere lo chiamo “scherzo”).

Seguendo questo filone l’operazione “Emodrill Repack ottimizza un bug che si creava nella prima versione. Dopo infatti due vere e proprie cannonate emotive come i brani citati, l’ascolto delle restanti “Soldati“, “Ramen girl” e “Amici” passavano più in secondo piano. I brani addizionali rendono invece giustizia anche alla coda della prima fatica discografica di Massimo Pericolo, rafforzandone il significato. “Cella senza cesso” riprende la tematica di “Scialla Semper creando una capriola cognitiva nel ritornello, prima riferendosi al padre (“Ero dentro in quella cella senza cesso/Mi ribecco col mio vecchio che mi chiede cosa prendo/ Ma mi chiedo cosa c’entro e dice cose senza senso/ Mentre penso a cosa dire senza dire a cosa penso) e poi a un non ben identificato “brutto ceffo” (E becco questo brutto ceffo/ che mi chiede cosa prendo Ma mi chiedo cosa c’entro e dice cose senza senso/ Mentre penso a cosa dire senza dire a cosa penso): da un lato la preoccupazione di un genitore, dall’altro l’ansia di non poterti fidare di nessuno dietro le sbarre.

Sarà poi “Polo Nord“, dopo le valide “Miss” e “Totoro” a chiudere definitivamente il capitolo con due remix che sono essenzialmente il riassunto della sua poetica: sprazzi di dolcezza alternati a schiaffi di una violenza inaudita, resi ancora più credibili dal background realistico dell’artista, che rende tutto così spaventosamente credibile, a differenza di altri esponenti della scena rap nostrana.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: POTENTE

TRACKLIST

1. 7 Miliardi
2. Ansia (feat Ugo Borghetti)
3. Cocco
4. Sabbie d’oro
5. Scialla Semper
6. Soldati
7. Ramen Girl
8. Amici
9. Cella senza cesso
10. Miss-Emodrill version 2019
11. Totoro-Emodrill version 2019
12. Polo nord-C+N Progressuve mix
13. Polo nord-Emodrill version 2019

ALBUM: SCIALLA SEMPER EDORILL REPACK 2019

ARTISTA: MASSIMO PERICOLO

ANNO: 2019

ETICHETTA: PLUGGERS/LUCKYBEARD

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