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Musica

I Mangroovia e l’espansione del soul italiano che aspettavamo

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MANGROOVIA

MANGROOVIA | LA RECENSIONE

Lunga vita al soul italiano, movimento in forte espansione. Dopo le lezioni di maestri come Al Castellana, Pino Daniele, Tormento ma anche di monumenti come Alex Baroni, Giorgia e il Tiziano Ferro degli esordi finalmente anche musicisti sempre più giovani stanno emergendo sempre di più tenendo alta la bandiera del genere: basti pensare alle raffinate sonorità di Ainé, Ghemon e Davide Shorty, a cui vanno ad aggiungersi anche i Mangroovia, i quali il 25 gennaio 2019 hanno pubblicato il loro primo EP omonimo.

Un Nu Soul elettronico appassionato e appassionante, presentato in sei tracce in perfetto equilibrio tra un cantato elegante e un rap “back in the days” che schiaccia l’occhio a mostri sacri come De La Soul e A Tribe Called Quest: un caleidoscopio di sottogeneri black tra cui fanno capolino anche il jazz a tinte UK che noi di OA Plus amiamo particolarmente, il funk e il blues.

Cinque brani in inglese, solo uno in italiano, forse unica nota dolente del piccolo lavoro del gruppo bolognese. “Zanzare” è infatti l’episodio più interessante della produzione, immediato e dalla comunicazione efficace. Un pezzo che non può rimanere indifferente e soprattutto non può essere un caso isolato: il soul italico ha infatti bisogno di artisti che compongono i brani nella lingua madre, in modo da catalizzare ancora di più l’attenzione per renderlo ancora più fruibile e, perché no, coscienziosamente commercializzabile. Ben fatto Mangroovia, siete la band che stavamo aspettando.

VOTO: 8/10

AGGETTIVO: SINCERO

TRACKLIST:

1. Golden Cage
2. Let’s Turn Around
3. Arise
4. Coming Back
5. Zanzare
6. Sticked on the street

ALBUM: MANGROOVIA

ARTISTA: MANGROOVIA

ANNO: 2019

ETICHETTA: AUTOPRODOTTO

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