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Musica internazionale

“i,i” di Bon Iver è la quadratura del cerchio della carriera di Justin Vernon

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L’improvviso cambiato sonoro che aveva compiuto Justin Vernon con Bon Iver nel 2016, facendo uscire il discusso “22, a million”, aveva diviso in due pubblico e critica. Chi celebrava il coraggio del cantautore di abbandonare il sentiero semplice del folk pop acustico in favore dello sperimentalismo estremo dell’album, chi rimpiangeva l’essenzialità di “Skinny love”, sentenziando la fine del talento artistico di Vernon e della band.

Uscito nell’agosto del 2019 “i,i” riprende da dove “22, a million” aveva finito, tirando il percorso della sperimentazione musicale verso una direzione ancora diversa.

Se infatti il precedente era più interessato a mostrare le infinite potenzialità produttive ed elettroniche del Teenage Engineering OP-1, mettendo in secondo piano le linee melodiche e le doti vocali di Vernon, è finalmente con “i,i” che i Bon Iver raggiungono la quadra completa del cerchio.

Scritto e registrato da Vernon in una capanna innevata nei boschi del Wisconsin a seguito di una valanga di sfortunati eventi della vita, il debutto di Bon Iver “For Emma, ​​Forever Ago” e la sua eredità si sentono contemporaneamente vicini e distanti ora. A differenza di “22, a million”, la cantabilità del disco è di nuovo al centro, ma senza rinunciare alla complessità degli arrangiamenti, allargando il cast presente sul disco a 50 collaboratori e musicisti.

Il risultato è forse l’album più bello dei Bon Iver: malinconico, toccante, a tratti sperimentale, capace di parlare più lingue musicali insieme, in una perfetta geometria ad incastro dove il suono e la voce si inseguono e trovano di traccia in traccia.

“Naeem”, “Faith”, “Marion”, “Salem” sono alcuni degli episodi migliori dell’intera discografia di Vernon, che parte dall’intimismo dei sentimenti e dell’introspezione per spaccare gli argini di quel doppio “io” in minuscolo e abbracciare l’universalità di un cosmo e di una realtà dai tratti panteistici, dove gli strumenti, distillati goccia a goccia, diventano punte di colore di un quadro apparentemente caotico e astratto, ma di fatto unico e commovente se visto dalla distanza, da lontano, e poi di nuovo analizzato – goccia dopo goccia, nota dopo nota.

VOTO: 9/10

AGGETTIVO: IMPERDIBILE

TRACKLIST:

  1. Yi
  2. iMi
  3. We
  4. Holyfields,
  5. Hey, Ma
  6. U (Man Like)
  7. Naeem
  8. Jelmore
  9. Faith
  10. Marion
  11. Salem
  12. Sh’Diah
  13. RABi

ALBUM: I,I

ARTISTA: BON IVER

ANNO: 2019

ETICHETTA: JAGJAGUWAR

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