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Musica

In riva al lago: il MI AMI Festival 2025 si reinventa tra emozioni e scoperte

Quattro palchi—Champion, Lago, Idealista e UTravel Arena—hanno ospitato oltre 70 artisti. Il ritorno di Sangiovanni è stato accolto da un boato di entusiasmo

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Foto di Kimberley Ross

La trentanovesima edizione del MI AMI Festival, svoltasi dal 22 al 24 maggio, ha confermato ancora una volta la sua capacità di sorprenderti. Quest’anno la grande novità è stata il trasloco in un’inedita area dell’Idroscalo di Milano, con vista sull’acqua e spazi che hanno amplificato l’energia di un pubblico affamato di nuovi suoni.

Un palcoscenico multiplo sullo specchio d’acqua

Quattro palchi—Champion, Lago, Idealista e UTravel Arena—hanno ospitato oltre 70 artisti scelti da Stefano Bottura e Carlo Pastore.  L’atmosfera era sospesa tra i riflessi che tremolavano sul lago e le luci dei riflettori, creando la magia di un grande spettacolo collettivo.

Esibizioni che restano nel cuore

Dai ritmi ipnotici di Ele A e dalle ballate soffuse di Giorgio Poi, alla carica esplosiva di Fuera e all’eleganza pop di Joan Thiele, ogni performance ha lasciato il segno. Il ritorno di Sangiovanni è stato accolto da un boato di entusiasmo, un momento di pura partecipazione in cui migliaia di voci si sono unite in coro.

Risate e riflessioni con Turbopaolo

La serata inaugurale ha preso il via con cinque minuti di stand-up in bilico tra palco e platea, grazie a Turbopaolo, che ha lanciato la sua personale “preghiera emergente”: un elogio ironico all’indie italiano e una battuta contro le playlist troppo omologate. Un sipario perfetto per un festival che non teme di mescolare musica e provocazione.

Il manifesto 2025: tra veleno e cura

Il tema “Il veleno e la cura” ha guidato ogni scelta artistica e culturale. In un tempo in cui le discordie e le dolcezze si scontrano, il MI AMI Festival ha offerto un rituale di rinascita: tre giorni per scoprire artisti emergenti, ritrovare volti noti e sentire che, pur cambiando pelle, il cuore del festival batte sempre con la stessa passione.

Un pubblico protagonista

L’Idroscalo si è vestito di entusiasmo e partecipazione. Il rumore dei passi sulla passerella, il vociare delle chiacchiere tra una birra e l’altra, quelle lunghe code ai food-truck animate da playlist curate e dj-set a sorpresa: tutto ha contribuito a far vivere un festival fluido, in cui la musica non è mai un evento separato dalla comunità che la abbraccia.

Cosa resta del MI AMI 2025?

Un assaggio di futuro e una voglia di riscoprire l’indipendente italiano in tutte le sue sfumature. Le emozioni scatenate da un festival che ha saputo rinnovarsi mantenendo il suo spirito autentico: quello di un luogo dove la musica diventa incontro, confronto e scoperta continua.

Il prossimo MI AMI ci aspetta ancora sulle rive dell’Idroscalo, perché qui, come in un mare calmo o agitato, ogni nota trova spazio per espandersi e farsi ascoltare.

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