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Federico Zampaglione svela la verità sui finti Sold Out nei concerti: “Pratica consolidata che danneggia soprattutto gli artisti emergenti”

Il frontman dei Tiromancino con un lungo post su Facebook ha denunciato il fenomeno attraverso una sceneggiatura immaginaria. Un meccanismo che, secondo l’artista, sta compromettendo non solo l’integrità degli eventi live, ma anche le carriere di molti musicisti

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Federico Zampaglione svela la verità sui finti Sold Out nei concerti
Crediti Foto @BinaryOptionEU X

Federico Zampaglione, frontman dei Tiromancino, ha recentemente scosso il panorama musicale italiano con un lungo post su Facebook in cui denuncia il fenomeno dei “finti sold out” nei concerti, un meccanismo che, secondo l’artista, sta compromettendo non solo l’integrità degli eventi live, ma anche le carriere di molti musicisti, soprattutto i più giovani e inesperti. Con il suo caratteristico stile narrativo, Zampaglione ha scelto di spiegare il problema attraverso una sceneggiatura immaginaria, mettendo in luce le dinamiche dietro le quinte dell’industria musicale che trasformano flop in presunti successi.

Il Meccanismo dei Finti Sold Out

Nel suo post, Zampaglione descrive un dialogo fittizio tra un giovane artista e un promoter, rappresentando un sistema che, a suo dire, opera da circa 30 anni, con un’impennata preoccupante negli ultimi tempi. La storia inizia con il promoter che, sfruttando il successo di un singolo virale, convince l’artista a organizzare un tour negli stadi o nei palazzetti, promettendo un “grande salto” per distinguersi dalla massa. “Bisogna dare un segnale forte, far capire che tu sei al di sopra dei tuoi colleghi,” dice il promoter, spingendo l’artista a sognare in grande.

Tuttavia, quando i biglietti non si vendono come previsto – un problema sempre più comune a causa dell’elevato numero di eventi e dei prezzi spesso proibitivi – il promoter cambia tono. “Non stai vendendo un c***o. Lo stadio è semivuoto,” dichiara, minacciando di annullare il tour per evitare un disastro mediatico. Ma c’è una “soluzione”: riempire gli spalti con biglietti gratuiti, a prezzi simbolici (1 o 10 euro), o addirittura distribuendoli tramite promozioni, come regali nei supermercati o contest con influencer.

Il prezzo di questa illusione di successo, però, ricade interamente sull’artista. Zampaglione svela che, per coprire i costi di questa operazione, l’artista si ritrova a finanziare gran parte delle spese, accettando accordi economicamente svantaggiosi. “Da questo momento in poi tu fai solo quello che ti dico io. E tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio,” conclude il promoter nella sceneggiatura, descrivendo un sistema in cui l’artista, per evitare l’onta del flop, si ritrova intrappolato in un contratto che lo priva della maggior parte dei guadagni e della sua autonomia.

Un Problema Sistemico

Zampaglione sottolinea che questo fenomeno non è isolato, ma rappresenta una pratica consolidata che danneggia soprattutto gli artisti emergenti, spesso ingenui o spinti da ambizioni smisurate. “Solletica l’ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane) e poi mangiaci sopra a vita!” scrive, evidenziando come il sistema sfrutti le vulnerabilità psicologiche dei giovani talenti. Il cantante non fa nomi specifici, precisando che il suo post è una riflessione generale su un’abitudine diffusa, ma il suo racconto ha scatenato un dibattito sui social e tra gli addetti ai lavori.

Le Conseguenze per la Musica Live

Secondo Zampaglione, questo meccanismo non solo compromette la trasparenza nei confronti del pubblico, ma ha un impatto devastante sull’industria musicale. Gli artisti, costretti a sobbarcarsi i costi per riempire gli stadi, rischiano di indebitarsi e di perdere il controllo della propria carriera. Inoltre, la pratica dei finti sold out erode la fiducia dei fan, che potrebbero percepire un’immagine distorta del successo di un artista. “Spero di essere stato chiaro nel farvi capire il diabolico meccanismo,” conclude Zampaglione, sottolineando come questa abitudine stia “distruggendo il meccanismo dei concerti e molte carriere.”

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