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Arrestato (di nuovo) Baby Gang: il trapper Zaccaria Mouhib finisce in manette

Il fermo per il rapper è scattato a poche ore dalla sua apparizione sul palco del concerto di Emis Killa alla Rho Fiera di Milano. L’accusa è detenzione illegale di armi

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Arrestato (di nuovo) Baby Gang: il trapper Zaccaria Mouhib finisce in manette
Crediti @Radio1Rai X

Non passa giorno senza che il mondo della trap italiana finisca al centro di un turbine di cronaca nera. Ieri sera, a poche ore dalla sua apparizione sul palco del concerto di Emis Killa alla Rho Fiera di Milano, il rapper 24enne Zaccaria Mouhib, noto al pubblico con lo pseudonimo di Baby Gang, è stato arrestato dai carabinieri. L’accusa? Detenzione illegale di armi, nell’ambito di un’indagine più ampia su traffico di droga e armi condotta dalla Procura di Lecco. Non è la prima volta: la vita del trapper, cresciuto tra Lecco e Calolziocorte, sembra un copione da film, tra hit milionarie e guai giudiziari a ripetizione.

L’operazione dei carabinieri

L’arresto è scattato nella notte tra il 10 e l’11 settembre, in una camera d’albergo di via Vallazze a Milano. Baby Gang, che aveva da poco lasciato il palco dove ha duettato con Emis Killa davanti a migliaia di fan, è stato sottoposto a perquisizione nell’ambito di un blitz coordinato dal procuratore di Lecco, Ezio Domenico Basso. Gli agenti hanno rinvenuto una pistola con matricola abrasa, arma che ha portato all’arresto in flagranza di reato da parte dell’autorità giudiziaria milanese. Il giovane è stato immediatamente trasferito nel carcere di San Vittore, dove ora attende gli sviluppi dell’inchiesta. Ma non è tutto. Durante le perquisizioni eseguite nella sua abitazione di Calolziocorte, nelle case popolari di via Di Vittorio – luogo iconico per i video musicali del trapper –, i carabinieri hanno scoperto altre due pistole clandestine, nascoste in un vano segreto.

Baby Gang non è un volto nuovo per la giustizia. Nato in Marocco e trasferitosi in Italia da bambino, Mouhib ha trasformato le sue origini difficili in rime crude che lo hanno reso una star della trap, con milioni di stream su Spotify e collaborazioni con nomi come Sfera Ebbasta. Ma la sua ascesa è stata segnata da una serie di procedimenti penali che sembrano provenire direttamente dai testi delle sue canzoni.

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