Moda
Addio a Giorgio Armani: il mondo della moda piange il suo genio
L’infaticabile stilista si è spento a 91 anni. Un rivoluzionario che ha ridefinito il concetto di eleganza, lasciando un’impronta indelebile nella cultura e nello stile di più generazioni.

Giorgio Armani si è spento oggi 4 settembre, all’età di 91 anni. Se ne è andato serenamente nella sua casa di Milano, circondato dai suoi cari e dal compagno Leo Dell’Orco, con cui condivideva la vita da vent’anni. Da tempo in convalescenza dopo un ricovero, aveva continuato a seguire il lavoro da remoto, collegandosi via Facetime per dare indicazioni ai suoi collaboratori e controllare ogni dettaglio delle collezioni. Fino a pochi giorni fa stava lavorando alla sfilata in programma a Brera il 28 settembre, con cui avrebbe celebrato i cinquant’anni del marchio. Infaticabile, coerente con se stesso: così ha scelto di andarsene, senza mai smettere di fare ciò che amava.
Il ragazzo di Piacenza che cambiò la moda
Nato l’11 luglio 1934 a Piacenza, Armani non sembrava destinato a diventare un’icona mondiale della moda. Dopo tre anni di medicina, abbandonati al ritorno dal servizio militare, trovò lavoro alla Rinascente come vetrinista e commesso. Quell’esperienza fu la sua vera scuola: tra manichini, tessuti e clienti imparò come la moda dovesse essere pensata per le persone reali. Nel 1965 Nino Cerruti gli affidò la propria collezione, intuendone il talento. Ma la svolta arrivò dieci anni dopo, grazie all’amico e socio Sergio Galeotti: il 24 luglio 1975 nasceva ufficialmente il marchio Giorgio Armani, con la prima sfilata ospitata al Plaza Hotel di Milano.

Giorgio Armani (Crediti: Giorgio Armani)
L’invenzione di uno stile
Armani rivoluzionò il modo di vestire uomini e donne. Con la giacca destrutturata del 1980 liberò le donne da abiti rigidi e ingombranti, offrendo un’eleganza fluida e funzionale. Il suo approccio non era dettato dalle mode, ma dalla convinzione che lo stile dovesse valorizzare chi indossa i vestiti.
L’espansione di un impero
Dalla linea giovane Emporio Armani al jeans, dalle fragranze all’occhialeria, fino alla casa e agli hotel di lusso: Armani ha costruito un universo coerente, con il suo nome al centro. Non solo abiti, ma un intero immaginario culturale. La sua firma sbarcò anche nello sport con EA7, che vestì la nazionale italiana alle Olimpiadi, e persino nel basket con l’Olimpia Milano, acquistata nel 2008.
Parallelamente, rivoluzionò la comunicazione della moda, inventando strumenti nuovi come l’EA Magazine e grandi affissioni urbane che fecero scuola.
L’eredità di un mito
Oggi il mondo saluta un uomo che ha ridefinito il concetto stesso di stile, trasformando la moda in linguaggio universale. Con la sua eleganza sobria e il suo carisma discreto, Giorgio Armani lascia un vuoto incolmabile, ma soprattutto un’eredità che continuerà a vivere nei suoi abiti e nel ricordo di chi li indossa.