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Libri, IN PUNTA DI LIBRO. Hemingway, direttamente dagli anni venti, ci scongiura di non iniziare una nuova guerra del golfo

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Ernest Hemingway rimane uno di quegli autori senza tempo da poter leggere e rileggere senza mai smettere di trarne insegnamento

Chi è Addio alle armi

Data di uscita: 1929

Autore: Ernest Hemingway

Editore odierno: Mondadori

“Questo si faceva. Si moriva. Non si sapeva di cosa si trattasse. Non si aveva mai il tempo di imparare. Si veniva gettati dentro e si sentivano le regole e la prima volta che vi acchiappavano in fallo vi uccidevano.”

Buon lunedì! Lo sentite questo distesissimo clima da Sarajevo 1914?
Sì? Allora dobbiamo ringraziare tutti in coro, appassionatamente, Donald Trump per aver confermato d’esser quel grandissimo co..ndottiero che si sospettava essere ed in secondo luogo per aver assassinato il generale iraniano Soilemani, atto che potrebbe portare ad una nuovissima guerra del golfo.
Ed è proprio riallacciandomi a questo lieto evento che voglio portare la vostra attenzione su uno dei romanzi più belli mai scritti sulla guerra, sui suoi orrori, sulle sue illusioni e sul suo finto eroismo.
La guerra di buono ha una sola cosa: la fine.
E dato che qua certezze non ve ne sono, io provo a portarmi con me nel salvifico mondo della letteratura. Stavolta il nostro condottiero è Ernest Hemingway ed il nostro cavallo di battaglia il romanzo intitolato Addio alle Armi.
Frederic Henry, il protagonista, è un giovane soldato americano che giunge in Italia per partecipare alla Grande Guerra. Trasportando i feriti con le ambulanze dal campo di guerra all’ospedale militare scopre che la guerra è decisamente meno affascinante di quanto s’aspettasse. Arriva il 24 ottobre del 1917 e il fronte italiano crolla a Caporetto. Anche il gruppo delle ambulanze si ritrova travolto nella precipitosa e disperata ritirata e gli autisti si vedono costretti a dover abbandonare i mezzi. Qui la guerra si rivela ancor più per la montagna di letame che era sempre stata: inizia per Frederic la sua diaspora e con essa una rovinosa discesa verso gli inferi, senza fine.
Frederic scoprirà, a sue amare spese, che la guerra, come la vita, è un susseguirsi incessante di violenza e morte e l’unica cosa per la quale abbia senso combattere in tutte le sue forme è la bellezza e, consequenzialmente, l’amore.

Perché leggere Addio Alle Armi

Questo incredibile romanzo venne proibito ai tempi del fascismo perché fu ritenuto lesivo dell’onore delle forze armate. Ringraziando il cielo è fascismo è storia vecchia, quindi potete serenamente acquistarlo.
Hemingway fa parte della cosiddetta “generazione perduta”, cioè di quella generazione che ha perso la fiducia nei valori tradizionali come il patriottismo e la rispettabilità borghese e che rifiuta il concetto di guerra e di eroismo militare. Qualora divenissimo tutti militanti attivi di questa cosiddetta generazione perduta la guerra non avrebbe più motivo d’esistere. Uniamoci e armiamoci di idee, fanno molto più male di quel che credete.

A chi assomiglia
Per i temi trattati in questo romanzo si può fare agevolmente fare un parallelismo con Celine, autore tra l’altro tra i miei preferiti. Come sempre ve ne parlerò a breve, frattanto non deludetemi ed armatevi di libri

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