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Quella volta che il mondo del gioco ha fatto capolino al centro delle serie televisive

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Applicazioni per le smart TV
Applicazioni per le smart TV (© Pixabay)

Quello del gioco d’azzardo come espediente narrativo è un trick che abbiamo visto fare molteplici volte al mondo della serialità ma non tutti sanno che ci sono diversi prodotti in cui questo è il cuore pulsante della serie. Tra tavoli verdi e casinò, passando per corse di cavalli e metafore psicologiche, diverse sono le volte in cui le produzioni televisive hanno saputo raccontare con grande fascino e tensione un universo ricco di glamour e adrenalina.

Ci sono quattro serie in particolare che lo hanno saputo fare meglio di altri, con linguaggio e ritmo in grado di lasciare parzialmente il segno, offrendo al pubblico uno sguardo privilegiato dietro le quinte di un settore dove il confine tra vittoria e sconfitta può essere delicato come una carta pescata al momento giusto.

Un mondo patinato

All In è una serie sud-coreana tra le primissime in assoluto a portare il mondo del gioco d’azzardo all’interno del contesto televisivo con una produzione non troppo distante da quella cinematografica. Essa racconta la storia di un giovane che, cresciuto in un contesto modesto ma ricco di aspirazioni, trova nei tavoli da poker la maniera con cui farsi strada nel mondo. Un viaggio emotivo, con salite e discese, amori e rivalità che vengono enfatizzati da montagne di scelte fatte durante il corso della produzione, con una buona alternanza di momenti di tensione e scene più intime. All In mostra come il gioco possa essere tanto un’occasione di riscatto quanto una fonte di semplici conflitti personali, tra casinò scintillanti e scenari urbani decisamente più cupi; in alcune puntate i protagonisti giocano a un gioco di carte molto particolare, che ricorda in certe scelte le rubamazzetto regole!

Meno melodrammatica è Las Vegas, una serie americana anch’essa uscita nel corso del 2003 che punta sull’avere un ritmo veloce e una notevole spettacolarità. Ambientata all’interno di un casinò fittizio, la serie segue il lavoro dello staff mentre gestisce clienti VIP, tavoli da gioco, problemi di sicurezza e il giusto grado di vicende private con una grande cura per colori, luci, atmosfere e dinamiche corali dei protagonisti. Grandi sforzi sono stati fatti dalla regia per poter sfruttare appieno l’ambientazione glamour, trasformando il casinò in un personaggio reale, in grado di brillare di luce propria risultando sempre al centro della scena.

Alla ricerca del cuore dell’uomo

Un cambio di prospettiva radicale è quello offerta da Bookie, una dark comedy (una sorpresa per le tematiche) che parla di un veterano bookmaker che cerca di sopravvivere alle trasformazioni che stanno innovando il mondo delle scommesse sportive, tra concorrenza intensa e legalizzazioni progressive, il tutto con tono ironico ma anche con il giusto grado di umanità per parlare di chi vive dietro alle quinte del settore, lontano dai luci scintillanti di luoghi come Las Vegas.

Con un’impostazione ancora più raffinata troviamo Luck, prodotta da HBO tra il 2011 e il 2012 e probabilmente la più raffinata delle serie sul tema, con Dustin Hoffman come protagonista. La trama parla di un uomo che ritorna alla scena ippica dopo un lungo periodo di assenza, Hoffman per l’appunto, che decide di cominciare a fare affari nel settore delle scommesse dei cavalli; attraverso il contesto drammaturgico dello sport, la serie unisce dialoghi intensi, regia cinematografica e carica visiva per offrire una rappresentazione meticolosa delle dinamiche dietro questo universo, esplorando tutto ciò che ci ruota attorno.

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