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Cinema

Zootropolis 2: il ritorno nella metropoli animale che supera ogni aspettativa

Nove anni dopo il trionfo del primo capitolo, che valse un Oscar per il Miglior Film d’Animazione e incassi da capogiro, Zootropolis 2 irrompe nelle sale italiane come un uragano di pelliccia, scaglie e risate.

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Nove anni dopo il trionfo del primo capitolo, che valse un Oscar per il Miglior Film d’Animazione e incassi da capogiro, Zootropolis 2 irrompe nelle sale italiane come un uragano di pelliccia, scaglie e risate. Diretto da Jared Bush e Byron Howard – già artefici del capolavoro originale – e sceneggiato dallo stesso Bush, questo sequel non è un semplice bis, ma un’espansione audace di un universo che, già nel 2016, aveva incantato il mondo con il suo mix di umorismo tagliente e riflessione sociale. Uscito il 26 novembre nelle nostre sale, il film ha già polverizzato record al botteghino, diventando il miglior debutto globale per un’animazione Disney, superando persino giganti come Avengers: Endgame in termini di incassi iniziali. E non è un caso: Zootropolis 2 è un gioiello che diverte i piccoli, commuove gli adulti e fa riflettere tutti, senza mai perdere il ritmo di una commedia poliziesca a misura di famiglia.

La trama: un mistero che scava nelle radici della città

Ambientato esattamente una settimana dopo gli eventi del primo film, Zootropolis 2 riprende le fila della storia con Judy Hopps (doppiata in originale da Ginnifer Goodwin, in Italia da Ilaria Latini) e Nick Wilde (Jason Bateman/Alessandro Quarta) ormai partner ufficiali nella Polizia di Zootropolis. La coniglietta idealista e la volpe cinica formano un duo esplosivo, ma le loro divergenze – lei impulsiva e ligia al dovere, lui astuto e pigro – li portano dritti in una sessione di “terapia di coppia” professionale, ordinata dal burbero capo Bogo (Idris Elba). Proprio durante questa fase di “crisi coniugale” lavorativa, irrompe il caos: un serpente velenoso di nome Gary De’Snake (Ke Huy Quan/Max Angioni) fa capolino nella metropoli, rubando un antico diario della famiglia Lynxley, discendenti del fondatore della città. Cosa nasconde quel diario? Le origini di Zootropolis non sono come ce le raccontano i libri di storia ufficiali. I rettili, banditi decenni prima per presunti crimini mai chiariti, tornano al centro della narrazione come una classe emarginata, specchio di pregiudizi razziali e sociali che riecheggiano il nostro mondo contemporaneo. Judy e Nick, sospettati di complicità dopo un inseguimento rocambolesco, diventano fuggitivi e si lanciano in un’indagine sotto copertura che li porta in angoli inediti della città: dal Marsh Market, un quartiere segregato di rettili, a un rifugio montano instabile, fino a un’oasi desertica che rivela verità sepolte. Tra colpi di scena – inclusa una rivelazione sulla vera fondatrice della metropoli – e gag esilaranti, il film esplora temi come la propaganda, la gentrificazione e il trauma intergenerazionale, senza mai scadere nel didascalico.La trama è un perfetto equilibrio tra azione adrenalinica (inseguimenti in stile Shining rivisitato con un labirinto di siepi) e momenti intimi, come il litigio tra Judy e Nick che rompe un registratore-carota simbolo del loro primo caso. È un sequel che guarda avanti, ampliando il mondo con nuovi personaggi come la castora complottista Nibbles Maplestick (Fortune Feimster) e la terapeuta quokka Dott.ssa Fuzzby (Quinta Brunson), mentre veterani come Mr. Big (Maurice LaMarche) e Gazelle (Shakira, con una nuova hit co-scritta da Ed Sheeran) aggiungono colore e ritmo.

Il cast vocale: stelle che brillano tra le scaglie

Il cuore pulsante di Zootropolis 2 batte grazie a un cast vocale stellare. Goodwin e Bateman sono una chimica irresistibile: la prima infonde a Judy un’ottimismo contagioso ma vulnerabile, mentre Bateman eleva Nick a icona di sarcasmo affettuoso, rubando la scena con battute che colpiscono dritti al punto. Ke Huy Quan, fresco di Oscar per Everything Everywhere All at Once, è una rivelazione come Gary: il suo serpente non è il villain stereotipato, ma un antieroe simpatico e determinato a riscattare la famiglia, con un accento che mescola simpatia e dramma. In Italia, il doppiaggio è impeccabile: oltre a Latini e Quarta, spiccano Max Angioni per Gary e sorprese come Alessandro Del Piero (per un cameo calcistico) e Michela Giraud in un ruolo esilarante. Shakira chiude con “Zoo”, un tormentone pop che farà ballare le sale.

Punti di forza: animazione da sogno e messaggi che colpiscono

Tecnicamente, Zootropolis 2 è un capolavoro Disney: le animazioni sono fluide e dettagliate, con location fotorealistiche che spaziano da distretti urbani affollati a paesaggi selvaggi, arricchiti da easter egg e citazioni (da Lilli e il Vagabondo a gag sui remake live-action). L’umorismo è stratificato – gag fisiche per i bimbi, satira sociale per gli adulti – e il ritmo serrato (108 minuti che volano) evita cali di tensione. Il messaggio sull’inclusione, approfondito qui con i rettili come metafora di minoranze scapegoat, è attuale e non predicatorio: parla di “restare insieme” nonostante le differenze, conquistando cuori senza urlare.

Qualche ombra: non rivoluzionario come il primo

Non è perfetto. Rispetto all’originale, che era una bomba di originalità, questo sequel si sente a tratti più “sicuro”: i twist sono prevedibili per chi ha visto il primo, e alcuni subplot (come la terapia) allungano un po’ il brodo. Non ha la stessa forza esplosiva nel denunciare i pregiudizi, optando per un approccio più cuddly e meno tagliente. Ma è un difetto minore in un film che, come dice La Stampa, “dice qualcosa di enorme in modo piccolissimo”.

Voto Finale: 4.5/5 – un sequel che merita il ritorno

Zootropolis 2 non tradisce l’eredità del predecessore: è divertente, emozionante e profondo, un invito a riflettere sulle nostre “scaglie” nascoste mentre ridiamo di un bradipo al volante. Ideale per famiglie, ma anche per adulti stanchi di remake insipidi. Correte al cinema – e preparatevi, perché la scena post-credit promette un terzo capitolo. Zootropolis non è solo una città: è un mondo che ci appartiene, e questo sequel ce lo restituisce più vivo che mai.

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