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Cinema, PUNTI LUCE di Chiara Sani. Che bello il “MUSICARELLO”

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Di Chiara Sani

Il Festival di San Remo sta per cominciare e un po’ di nostalgia mi sta assalendo. Una domanda mi balza in testa: PERCHE’ NON SI FANNO PIU’ I MUSICARELLI??

Questo genere cinematografico mescolato al musical andò per la maggiore intorno alla metà degli anni sessanta, in un filone di SPENSIERATEZZA e interpretato da GIOVANI CANTANTI DI BEAT E ROCK’N’ROLL.

Secondo il critico cinematografico STEFANO DELLA CASA, il nome ‘MUSICARELLO’ faceva il verso al celebre e indimenticabile ‘CAROSELLO’, sottolineandone così l’aspetto pubblicitario e prettamente commerciale.

A me piaceva un sacco il CAROSELLO… anche perché i miei mi facevano vedere solo quello: “A LETTO DOPO IL CAROSELLO!”

Il MUSICARELLO invece mi mandava un po’ in confusione perché erano film leggermente bizzarri. Eccone qui di seguito le caratteristiche principali.

RICETTA PER UN SUCCOSO MUSICARELLO:

INGREDIENTI: 1) Ricordarsi che è un piatto squisitamente COMMERCIALE: nessuna velleità di cambiare la storia del cinema o di vincere un Festival Internazionale. 2) SUPPORTARE UN CANTANTE DI FAMA E IL SUO NUOVO ALBUM DISCOGRAFICO. 3) Riferimenti continui alla MODA e alla GIOVENTU’ senza evitare una buona manciata di POLEMICA NEI CONFRONTI DEI MATUSA, altrimenti definiti BABBIONI e/o ADULTI. 4) Non deve mancare assolutamente MAI una SPIAGGIA, un TRAMONTO e una bella SCHITARRATA TRA AMICI DAVANTI A UN FALO’.

La cosa che ho sempre adorato dei musicarelli è il passaggio REPENTINO E IMPROVVISO nei dialoghi tra i protagonisti, da un discorso normale ad una improvvisa risposta CANTERINA. Quella svolta durante i dialoghi tra i personaggi, dal ‘parlato’ al ‘cantato’ come se niente fosse, penso che abbia rappresentato  il primo vero momento di ‘fantascienza’ nel cinema italiano.

Mi sono sempre chiesta cosa pensasse, tra sé e sé, l’attrice che ascoltava per la durata di un intero brano, il buon NINO D’ANGELO o GIANNI MORANDI di turno, che le cantava i suoi pensieri FACE TO FACE… Ma perché non scoppia a ridere, mi chiedevo…? Era tutto così surreale che sembrava … PERFETTO!

Praticamente, in quei momenti subentrava una formula registica molto simile a quelli dei mitici FOTOROMANZI, in cui i due personaggi principali dovevano posizionarsi in modo plastico l’uno di fronte all’altro… sguardi immobili, lacrimuccia sullo zigomo e tanta, tanta passione…!

ALLA BASE DI UN MUSICARELLO C’ERA SEMPRE UNA MUSICA DI SUCCESSO.

Per esempio, LISA DAGLI OCCHI BLU raccontava nel FILM la stessa vicenda presente nel testo della canzone di MARIO TESSUTO.

All’estero invece, il MUSICAL era un modello cinematografico rappresentato in modo esemplare da ELVIS PRESLEY, con film dal titolo: ‘IL DELINQUENTE DEL ROCK AND ROLL’ (1957) e FRATELLI RIVALI (LOVE ME TENDER, 1956)

In italia, GIANNI MORANDI GIRO’ BEN 5 MUSICARELLI IN UN ANNO (1965), ma altri interpreti segnarono la storia di questo genere di film musicali: LITTLE TONY, AL BANO, MAL, TONY RENIS, MINA, RITA PAVONE, ADRIANO CELENTANO, BOBBY SOLO, MARIO TESSUTO, ORIETTA BERTI.

NINO D’ANGELO SPOPOLO’ NEGLI ANNI OTTANTA MA FU UN FENOMENO PRINCIPALMENTE REGIONALE, che poi però si diffuse in tutta Italia grazie al lancio delle TELEVISIONI REGIONALI COMMERCIALI, che ne proponevano i film e le canzoni.

DOPO UN DECLINO DECENNALE DEL GENERE ‘MUSICARELLO, alla fine degli anni ’90 CI FU UNA SCOSSA grazie al successo inaspettato di un piccolo film low budget dal titolo TANO DA MORIRE (1997), diretto da una giovane e geniale regista sconosciuta, ROBERTA TORRE (David di Donatello per il miglior regista esordiente). Il film trattava di MAFIA, VITA SICILIANA, MUSICAL… il tutto miscelato in stile COMICO E GROTTESCO! Fu distribuito dalla più raffinata e internazionale CASA DI DISTRIBUZIONE italiana del nostro panorama, LUCKY RED.

Ancora oggi in Italia gli attori che recitano, cantano e ballano si sentono chiedere dagli addetti ai lavori di decidere che cosa vogliono fare nel mondo dello spettacolo, penalizzati perché non facilmente catalogabili in un unico settore, filone, tipologia!

In America invece, gli attori in grado di recitare, cantare e ballare sono considerati ARTISTI COMPLETI e spesso vengono premiati con gli Oscar. Naturalmente, in America, queste attivita’ di recitazione, canto e ballo devono raggiungere l’eccellenza, mentre chi si improvvisa in queste discipline in modo superficiale viene cancellato per sempre dalla lista dei casting e delle produzioni (i ‘tuttologi’ nell’industria televisiva e cinematografica americana hanno vita molto breve).

Per fare un esempio possiamo citare l’immenso, bravissimo e bellissimo attore australiano HUGH JACKMAN, che oltre ad essere il protagonista dei sequel di X-MEN (Volverine), PRESENTO’ nel 2009 LA NOTTE DEGLI OSCAR IN STILE MUSICAL: introdusse i premiati in chiave ironica, cantando e ballando per tutto l’intero spettacolo che fu trasmesso dalla televisione americana in diretta mondiale!

Ma anche altre giovani splendide attrici candidate e vincitrici di premi Oscar si sono esibite in MUSICAL MOVIES: è il caso di ANNE HATHAWAY che vinse il premio Oscar come attrice protagonista per il FILM MUSICALE (in cui cantava per quasi tutto il tempo) ‘LES MISERABLES (2016) e di AMY ADAMS che, in COME D’INCANTO (Disney, 2007) cantava canzoni per tutto il film.

SAREBBE BELLO CHE IN ITALIA TORNASSE IL MUSICARELLO!

Se realizzato con qualità tecnica, musicale, attoriale e ci facesse viaggiare con l’immaginazione raccontandoci una storia speciale e non banale…  saremmo felici di andare al cinema e gustarci uno spettacolo musicale ricco di emozioni, intrattenimento e nuove canzoni. Magari anche in chiave comedy, perché no?

Naturalmente non dovranno mai mancare UNA SPIAGGIA, UNA RAGAZZA E UN CANTANTE INNAMORATO, DAVANTI A UN FALO’ SOTTO UN CIELO STELLATO!

In fondo, basta poco per essere felici…