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Calo della popolazione, un problema anche politico per l’Italia

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L’Istituto di statistica Istat ha rilevato un nuovo minimo storico per le nascite del 2019 in Italia, con un lieve aumento dei decessi. Rispetto al 2018 sono nati circa 19 mila bambini in meno, un’inflessione del 4,5%. L’Italia sembra aggiornare il suo primato ogni anno. Prima del 2019, infatti, il 2018 aveva registrato il record negativo di nascite. Anche le nascite di stranieri in Italia sono diminuite. I nuovi iscritti alle anagrafi sono stati poco più di 420 mila nel corso dell’intero anno 2019. Ma non è tutto. Se da un lato le nascite sono calate, dall’altro sono aumentate le cancellazioni di italiani dall’anagrafe perché trasferitisi all’estero. Nel corso del 2019 i cittadini che hanno richiesto le cancellazioni anagrafiche per l’estero sono aumentati del 16,1%.

Nel complesso, alla fine dell’anno 2019 la popolazione italiana ha perso quasi 189 mila unità rispetto all’inizio dell’anno, confermando una tendenza negativa iniziata cinque anni fa. Dal 2015 – infatti – i residenti non hanno fatto altro che diminuire, con una perdita di 551 mila cittadini in soli cinque anni.

Per effetto della disparità tra Nord e Sud il decremento della popolazione è maggiore nel Mezzogiorno con punti al di sopra della media nazionale. In termini di regioni, la diminuzione di popolazione più grave è stata registrata in Molise (con -1,14%), seguito da Calabria (-0,99%) e Basilicata (-0,97%). L’emigrazione di italiani è aumentata dell’8,1%, mentre il numero di cittadini stranieri in arrivo in Italia è calato dell’8,6%.

Che il nostro Paese stia invecchiando è un fatto ampiamente accertato. L’Italia è infatti in testa nella classifica dei Paesi europei per età media della popolazione più alta con 46,3 anni. Tra il 1960 e il 2010 l’età media della popolazione italiana è salita di 14 anni. Il report diffuso dall’Istat spiega che i fattori che contribuiscono al calo delle nascite sono noti e “si identificano nella progressiva riduzione della popolazione italiana in età feconda, costruita da generazioni sempre meno numerose alla nascita”.

Il calo della popolazione può rappresentare un problema anche politico. Ad esempio, non tutti sanno che la popolazione ha un peso nella posizione dell’Italia all’interno dell’Unione europea. L’Italia rappresenta il 13,65% della popolazione europea totale, dietro soltanto a Germania e Francia. Quando le decisioni tra gli Stati-membri riuniti in Consiglio dell’Unione europea non vengono prese all’unanimità, si procede spesso per maggioranza qualificata. In questo caso la popolazione dei singoli Stati ha un peso, rendendo i Paesi più popolosi anche i più forti.

 

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Crediti foto: LaPresse