Attualità
La spesa ai tempi della pandemia: il ritorno dei negozi di quartiere
La pandemia ha cambiato alcune delle nostre abitudini. Il modo in cui scegliamo, acquistiamo e consumiamo non è più quello di prima. La Federazione Italiana Dettaglianti dell’Alimentazione (Fida), aderente a Confcommercio, ha osservato che la preferenza dei cittadini adesso ricade sui negozi del vicinato. In Italia le imprese che si occupano di distribuzione alimentare al dettaglio sono circa 140mila, il 4% del numero complessivo di imprese.
Foto Cecilia Fabiano
Lo studio, realizzato in collaborazione con Format Research, ha riportato che quasi un’impresa su due (il 47,3%) ha visto crescere la propria clientela. Tutto è cominciato quando – durante i mesi di lockdown – si era costretti a fare la spesa nei posti più vicini a casa. Tuttavia, questa pratica sembra essersi mantenuta anche dopo l’allentamento delle restrizioni. I consumatori continuano – infatti – a preferire ambienti meno affollati e poco distanti, oppure a fare la spesa online. Per adeguarsi il 40,7% delle piccole imprese ha iniziato a fare consegne a domicilio e il 32,2% di chi già lo faceva ha potenziato il servizio. È cresciuto anche l’asporto, implementato dal 14,2% delle aziende che prima non lo prevedano.
È ancora troppo presto per parlare di crisi dei centri commerciali. Quella di preferire negozi di quartiere potrebbe infatti essere una tendenza dovuta alla particolarità del momento e destinata ad esaurirsi nel tempo. Quello che è certo – però – è che la pandemia non ha cambiato solo le abitudini dei consumatori, ma ha anche costretto le aziende della grande distribuzione ad adattarsi e a considerare nuovi orizzonti di investimento.
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Crediti foto: LaPresse