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Il mito di Pedro Pascal si incrina

Il mito di Pedro Pascal si incrina. Fra accuse di palpeggi e il fiasco economico dei Fantastici 4, la carriera di Pascal è ad un bivio. Eretto a icona globale e messo sotto accusa per comportamenti inappropriati e scarso appeal commerciale appena 6 mesi dopo, Pascal deve scegliere attentamente quanti e quali ruoli scegliere nel prossimo futuro.

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Il mito di Pedro Pascal si incrina. Fra accuse di palpeggi e il fiasco economico dei Fantastici 4, la carriera di Pascal è ad un bivio. Eretto a icona globale e messo sotto accusa per comportamenti inappropriati e scarso appeal commerciale appena 6 mesi dopo, Pascal deve scegliere attentamente quanti e quali ruoli scegliere nel prossimo futuro.
Crediti foto pascalispunk Instagram

Hollywood da sempre crea miti per poi distruggerli. Il problema sorge quando fra la genesi e la caduta di una star non passano nemmeno sei mesi. Questo è il caso di Pedro Pascal: divenuto icona mondiale ad inizio anno, da un paio di mesi è stato messo sotto accusa sotto ogni aspetto, dalla sua vita privata fino a quella lavorativa. Vediamo che succede.

Essere icona

Pedro Pascal è stato eretto ad icona dopo una lunga carriera fatta di piccoli ruoli. Divenuto famoso nel 2015 grazie alla serie Narcos, ormai 40enne, ci ha messo un altro decennio a passare da attore riconoscibile a star. Questa lunga gavetta ha fatto sì che il nostro non abbia mai sfoggiato atteggiamenti divistici tipici degli attori divenuti famosi da giovani, ma anzi si sia segnalato per la grande professionalità e umiltà con cui affronta gli impegni sul set e relativi tour promozionali. A rendere unico Pascal è la sua libertà nel parlare dei propri traumi, delle proprie fragilità psicologiche, il tutto senza considerarsi per questo “speciale”. La sua maturità e la sua capacità di parlare liberamente delle sue difficoltà gli hanno valso l’appellativo affettuoso di “Internet daddy”.

L’uomo che piace alle donne

A questo si aggiunge un dato che per Hollywood è fondamentale: Pascal viene ritenuto un sex symbol da 3 generazioni di donne, questo significa che in qualunque film lo piazzi ti porta al cinema il target del film che hai prodotto. Questo suo essere un jolly generazionale è il motivo per cui Hollywood lo paga a peso d’oro persino quando non è il protagonista del film: la sua presenza equivale ad una polizza assicurativa sugli incassi. In un momento in cui persino i blockbuster faticano a guadagnare, Pascal è l’uomo che serve per essere sicuri di andare almeno in pareggio. O almeno così si pensava fino ad inizio luglio.

La crepa sul muro

La prima crepa sull’immagine immacolata di Pascal è venuta fuori a inizio luglio, quando diventa virale su Instagram e TikTok un montaggio dei suoi video promozionali in cui tocca le co-protagoniste dei suoi film e persino le mogli dei colleghi sul red carpet. In particolare, l’affettuosità che Pascal mostra verso la costar dei Fantastic Four Vanessa Kirby, sposata e incinta, indigna una fetta del pubblico statunitense, e sembra riaccendere per un attimo la miccia del Metoo. Pascal viene accusato dal web di usare la propria notorietà e la propria immagine di uomo fragile per palpare le donne senza consenso durante interviste, presentazioni e sfilate sul red carpet. Poco importa se su di lui non pendano denunce e che le colleghe sostengano che le affettuosità mostrate in pubblico erano consensuali, il dubbio che il buon Pedro non sia proprio l’uomo irreprensibile venduto dal marketing di Hollywood si fa comunque strada.

Questione di soldi

Parallelamente allo scandalo palpeggiamenti nasce un nuovo problema: il film “I fantastici 4: gli inizi” dopo un weekend lancio strabiliante, cala drasticamente in biglietti venduti fino a chiudere con un incasso di 240 milioni negli USA, a cui si aggiungono i 204 milioni incassati nel resto del mondo. una cifra buona ma non straordinaria, tanto più che il film fra produzione e marketing è costato alla Disney 450 milioni di dollari. Questo risultato deludente ha fatto circolare la voce fra gli addetti ai lavori che Pascal sarà pure un ottimo attore, ma non ha l’appeal della star stacca biglietti che il marketing gli aveva cucito addosso appena qualche mese prima.

Essere ovunque

Ad alimentare questi voci dietro le quinte pare siano stati anche alcuni colleghi di Pascal, rimasti volontariamente anonimi. Sembra che ad Hollywood alcuni attori non apprezzino lo stakanovismo di Pedro, capace di lavorare a ben 7 film ad alto budget nel giro di un anno. Togliendo le gelosie professionali, persino analisti indipendenti hanno fatto notare il fatto che Pascal è ovunque, fatto che a loro avviso crea un’overdose di esposizione che poi si riflette al botteghino: le sue fan infatti non andranno mai a vedere tutti i suoi 7 film, ma ne sceglieranno due o tre, diluendo così il suo appeal commerciale.

Non toccare Harry Potter

In aggiunta a questi problemi, Pascal inizia una polemica sui social con la scrittrice J.K Rowling a causa delle divergenze d’opinione sui diritti trans. Pascal è infatti notoriamente pro diritti trans per questioni familiari (la sorella Lux è transgender), mentre la Rowling è impegnata nel limitare i diritti delle persone trans, a suo dire lesivi di quelli delle donne. Questa diatriba, che ha assunto toni pesanti da ambo le parti, non è senza conseguenze: la madre di Harry Potter infatti è considerata una macchina genera soldi ad Hollywood, dato il successo straordinario degli 8 film basati sui suoi libri. Litigare con lei pubblicamente non è quindi una buona idea, tanto più che prestissimo inizierà il reboot della saga. Pascal quindi si è scelto un’avversaria pubblica che negli ambienti che contano pesa molto più di lui in termini di capacità di creare fatturato.

Il futuro

Nonostante le polemiche si siano al momento sopite, la carriera di Pascal è a un bivio. Le gelosie dei colleghi e il litigio con la Rowling gli hanno alienato una parte della Hollywood che conta, e il fatto che I fantastici 4 siano andati in perdita ha messo in serio dubbio la sua presa sul pubblico femminile. Nel 2026 il nostro dovrà quindi pensare bene quali e quanti ruoli accettare, perché da questo si deciderà la sua permanenza fra le superstar o la sua retrocessione ad attore famoso fra tanti. Il vero problema però in tutto questo non è Pascal: la vera questione è quanto Hollywood, alla disperata ricerca di icone che arginino le perdite dei film, crei e distrugga nel lasso di pochi mesi una reputazione non appena questa non renda economicamente come si era previsto.

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