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Il crollo del mito Ferragni

Il crollo del mito Ferragni. Ad un anno dall’affaire Balocco, l’impero di Chiara sta crollando, e lei distrugge il suo mito di donna forte al comando pur di salvarlo. Un mito che lei stessa ci ha venduto e rivenduto fino allo sfinimento, e che ora scopriamo essere stata una creazione del suo reparto marketing mentre altri decidevano per lei.

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Il crollo del mito Ferragni
Crediti Foto chiaraferragni instagram

Sembra non esserci una luce in fondo al tunnel per la nostra Chiara nazionale dopo l’affaire Balocco. Mentre l’ex marito Fedez continua a fatturare indisturbato, L’influencer cremonese è stata costretta a liquidare i soci della sua azienda “Chiara Ferragni brand”, diventando così l’azionista di maggioranza del suo brand. Ad accompagnare il riassetto societario la Ferragni ha rilasciato alcune dichiarazioni che ne picconano ulteriormente il mito. Vediamo che succede.

I vecchi guai

La questione Balocco sta diventando un incubo per la Ferragni. A più di un anno e mezzo dallo scandalo, l’influencer non riesce a scrollarsi di dosso il marchio infamante di sfruttatrice di bambini malati. Per di più su di lei pende sempre la spada di Damocle del rinvio a giudizio per reato di truffa, dato che il processo deve ancora iniziare. Finché l’iter processuale non partirà e si giungerà ad una sentenza (di assoluzione o di colpevolezza), Chiara è relegata dall’opinione pubblica nella scomoda posizione della criminale in attesa di condanna.

L’errore di comunicazione ci ha sfiancato

Se le questioni giudiziarie sono una preoccupazione, il crollo verticale di engagement sui social e di presenza sui media è il vero problema. Se all’inizio dell’affaire Balocco stampa e tv facevano a gara per invitarla a dare la sua versione dello scandalo, dopo qualche mese la posizione della Ferragni “E’ stato tutto un errore di comunicazione” ha sfiancato il pubblico. Letteralmente la reazione del pubblico al solo sentire il suo nome era di fastidio. Un problema enorme, per chi ha costruito un impero sull’appeal del proprio nome.

L’ennesimo nuovo inizio

Ecco che la liquidazione dei soci dall’azienda “Chiara Ferragni brand”, diventa l’occasione per l’ennesimo tentativo di riposizionamento del proprio nome. Preso atto che il portare avanti il refrain “dell’errore di comunicazione” è un suicidio commerciale, Chiara tenta di darci una nuova giustificazione, che non nega la precedente ma la accantona. La nuova giustificazione è che prima d’ora non aveva mai avuto il vero controllo sulla sua immagine e il suo brand (!!).

La dichiarazione

Partiamo dalla dichiarazione rilasciata dalla Ferragni “È la scelta di rimettere le mani sulla mia storia, senza delegare, senza più far finta che tutto vada bene quando non va. È assumersi il peso e la bellezza di guidare, decidere, cambiare. È essere libera per la prima volta nel portare avanti il mio brand ed il mio nome.” Quindi fino adesso chi aveva preso le decisioni d’immagine e commerciali? Chi controllava il suo impero economico? Nella dichiarazione non è esplicitato, il mistero quindi rimane fitto.

Ma fino adesso che empowerment ci hai venduto?

Il problema di questo nuovo inizio è che demolisce completamente l’immagine su cui la Ferragni ha costruito il suo impero. Stiamo parlando dell’immagine della ragazza che con un blog e un profilo Instagram rivoluziona il concetto di modella, della donna grintosa che da sola fonda società da milioni di euro, dell’imprenditrice affermata che entra nei consigli di amministrazione di brand solidissimi come Tod’s. Questa era l’immagine di sé che fino ad ora Chiara ci ha venduto, e ora lei stessa ci dice che era un mito creato da qualcun altro per lei?

Unposted ma con stile

Paradossalmente è proprio Chiara Ferragni ad aver sancito il crollo del suo mito, forse con la speranza di salvare l’impero economico che si sta sgretolando. Il tentativo è oggettivamente azzardato (qualche maligno ha scritto “disperato”), ma è oggettivamente un modo di uscire dalla posizione suicida dell'”errore di comunicazione” ed essere coerente con la propria dichiarazione di totale innocenza rilasciata in sede processuale.

Il futuro

La questione di cosa attende la Ferragni in futuro è complessa. La crisi d’immagine che sta attraversando non accenna a finire, nonostante le sia stato revocato il ban implicito dagli eventi d’alta moda che viveva su di lei fino a qualche mese fa. Il suo tentativo di lanciare una linea beauty cruelty free non ha funzionato né a livello d’immagine né a livello economico, urge quindi un nuovo tentativo di rilancio più in linea con il band Ferragni rispetto alla poco credibile conversione vegan. Questo rilancio può passare dal rivendersi come donna finalmente libera e padrona di se stessa? Lo dubitiamo, se non altro la Ferragni dopo mesi di trance sta finalmente provando ad agire, invece che limitarsi a reagire.

 

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