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Fumata bianca in Conclave: Robert Francis Prevost è il 267esimo Papa della Chiesa cattolica
Dopo quattro votazioni, i cardinali riuniti in conclave hanno scelto il successore di Papa Francesco. Fumata bianca alle 18.08, folla in festa a San Pietro in attesa del nome.

Il Conclave ha scelto: la Chiesa cattolica ha un nuovo Papa, il 267esimo della sua storia. Al termine di un’intensa giornata di votazioni, è stata la quarta a rivelarsi decisiva. Dopo una prima fumata nera attorno alle 11.50, segnale che i cardinali non avevano ancora raggiunto un’intesa, l’attesa fumata bianca è apparsa nel cielo sopra la Cappella Sistina alle 18.08, accolta da un lungo applauso e da scene di profonda commozione in piazza San Pietro.
Circa 50mila fedeli si sono radunati davanti alla Basilica vaticana, esplodendo in un’ovazione al segnale tanto atteso. Le campane hanno subito iniziato a suonare a festa. Ora gli occhi sono puntati sulla loggia delle benedizioni, dove il cardinale protodiacono Dominique Mamberti annuncerà ufficialmente il nome del nuovo pontefice. L’”Habemus Papam” per il successore di Papa Francesco è previsto nei prossimi minuti.

Il cardinale Robert Francis Prevost – Crediti Vatican News
Il nuovo Papa è Robert Francis Prevost
Robert Francis Prevost è il 267esimo pontefice della Chiesa cattolica. Pochi istanti fa, dalla Loggia centrale della Basilica di San Pietro il cardinale protodiacono Dominique Mamberti ha pronunciato l’attesissima formula latina, comunicando a Roma e al mondo il nome del successore di Franesco:
“Annuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam! Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV”.
La biografia di Leone XIV
La Chiesa cattolica ha un nuovo pontefice. Si tratta di Robert Francis Prevost, 69 anni, originario di Chicago, che ha scelto per sé il nome di Leone XIV. Con la sua elezione, per la prima volta un cittadino statunitense sale al soglio pontificio. Membro dell’Ordine di Sant’Agostino, è stato per anni una figura centrale nella vita ecclesiale americana e latinoamericana. La sua lunga esperienza in Perù e il ruolo di Prefetto del Dicastero per i Vescovi lo hanno reso uno dei principali collaboratori di Papa Francesco, che lo aveva anche nominato cardinale nel 2023.
Prevost incarna un profilo capace di unire pragmatismo e sensibilità pastorale, elementi che lo rendono un ponte tra le diverse anime della Chiesa contemporanea. La sua vocazione missionaria e la conoscenza profonda dell’America Latina lo distinguono come un uomo di dialogo e ascolto, qualità che saranno centrali nel proseguimento del cammino aperto da Papa Francesco.
Le sue prime parole come pontefice del Vaticano
Appena eletto, si è affacciato dalla loggia della Basilica vaticana per rivolgersi alla folla radunata in Piazza San Pietro con un messaggio di pace e unità:
La pace sia con tutti voi. Questo è il saluto del Cristo risorto. Una pace disarmata, umile. Dio ci ama incondizionatamente. Il mondo ha bisogno della luce di Cristo. Aiutateci a costruire ponti, con il dialogo.
Il nuovo Papa ha espresso riconoscenza ai cardinali che lo hanno scelto e ha parlato della necessità di una Chiesa missionaria, vicina a chi soffre. Ha rivolto un pensiero speciale alla comunità peruviana dove ha svolto il suo ministero episcopale, per poi pregare con i fedeli un’Ave Maria e concedere l’indulgenza plenaria.
Una vita tra Stati Uniti, Roma e Perù
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost entra nel noviziato agostiniano nel 1977, emettendo i voti solenni quattro anni dopo. Dopo gli studi in Teologia a Chicago, si trasferisce a Roma dove si laurea in Diritto Canonico all’Angelicum. Ordinato sacerdote nel 1982, parte per il Perù, dove svolge un’intensa attività missionaria tra Chulucanas e Trujillo. Qui ricopre numerosi incarichi: priore, direttore della formazione, professore e vicario giudiziario. Nel 1999 viene eletto priore provinciale della sua congregazione e nel 2001 priore generale degli agostiniani, incarico riconfermato nel 2007. Rientrato a Chicago nel 2013, viene poco dopo nominato da Papa Francesco amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo, di cui diventa vescovo nel 2015.
Dal 2018 assume un ruolo crescente all’interno della Chiesa universale: vice presidente della conferenza episcopale peruviana, membro della Congregazione per il Clero e successivamente della Congregazione per i Vescovi. Nel 2023 Francesco lo sceglie come Prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina.