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Coronavirus, le regole in vigore da oggi fino al 7 settembre

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Coronavirus, test rapido per chi torna da Malta, Grecia, Spagna e Croazia. C’è il divieto d’ingresso dalla Colombia. Scontro sulle discoteche alla Conferenza Stato-Regioni

Nuove misure

In piena estate e con i contagi in risalita, destano preoccupazione i diversi focolai “scoppiati” dopo i rientri dalle vacanze e a causa della movida (discoteche e lungo le strade cittadine). Il governo tenta di arginare i casi di coronavirus attraverso nuove misure. Dopo la “conferenza Stato-Regioni“, il ministro Speranza ha firmato un’ordinanza che prevede il “tampone rapido” per chi rientra da Grecia, Spagna, Croazia, Malta e il divieto d’ingresso dalla Colombia, che si aggiunge così alla “lista nera”.

Test in aeroporto

A seguito dei numerosi casi registrati (esempio quello dei lombardi rientrati dalla Croazia), sono quindi arrivate le contromisure del “Ministero della Salute”, pronto ad arginare i contagi emersi dopo il ritorno di molti giovani dalla villeggiatura all’estero. La nuova ordinanza prevede tre possibilità alternative tra loro:

  • obbligo di presentazione dell’attestazione di essersi sottoposti a un test molecolare o antigenico, nelle 72 ore precedenti all’ingresso in Italia
  • obbligo di sottoporsi a un test molecolare o antigenico, da effettuarsi con il tampone, al momento dell’arrivo in aeroporto (dove possibile)
  • obbligo di tampone da effettuarsi presso l’azienda ospedaliera locale entro 48 dall’ingresso in Italia

Anche gli asintomatici hanno l’obbligo di comunicare il proprio arrivo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria e qualora presentino sintomi, mettersi in quarantena. Il provvedimento è in vigore da oggi (13 agosto).

Divieto d’ingresso dalla Colombia

La Colombia si aggiunge ai Paesi della “lista nera“: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kosovo, Kuwait, Macedonia del nord, Moldova, Montenegro, Oman, Panama, Perù, Repubblica Domenicana e appunto Colombia. Chi arriva dagli Stati Uniti è obbligato a mettersi in quarantena. Tampone obbligatorio per chi proviene invece da Romania e Bulgaria. La lista dei Paesi viene aggiornata sulla base del numero dei contagi e non è escluso che possa allungarsi nei prossimi giorni.

Discoteche

Resta invece aperta la questione discoteche. L’esecutivo ha proposto restrizioni e controlli più decisi per gli stabilimenti-discoteche in vista di Ferragosto, ma c’è il “no” di almeno la metà dei governatori. Le Regioni possono decidere in autonomia e soltanto in alcune zone sono scattate limitazioni. Se i contagi dovessero salire ulteriormente, il governo potrebbe firmare un’ordinanza che dispone l’eventuale chiusura dei locali. Obbligatori il conteggio degli ingressi, la registrazione di ogni accesso e il registro delle presenze (per almeno 14 giorni).

Movida

Dopo il caso dei dieci lombardi risultati positivi al coronavirus, di ritorno dall’isola di Pag in Croazia, a preoccupare ci sono anche le località turistiche italiane e i luoghi di divertimento per i giovani. L’obiettivo dell’esecutivo è contrastare il fenomeno degli assembramenti nei locali all’aperto, laddove non vengono rispettate misure come il distanziamento, innanzitutto con “maggiori controlli e vigilanza massima“. Nonostante le pressioni esercitate dal governo, molte Regioni resistono rinviando l’argomento alle prossime ore, mentre altre anticipano, le linee guida, con nuove ordinanze.

No a controlli massivi

Sui controlli serrati il capo della polizia, Franco Gabrielli, si dice non favorevole e fa leva sulla responsabilità dei singoli

“Se le forze di polizia avviassero un’attività di controllo massivo, ad esempio sulle discoteche, gli effetti sarebbero devastanti anche per la ripresa delle attività economiche”

Mascherina all’aperto

Il governo non esclude, se il numero dei contagi dovesse continuare a salire, l’ipotesi di imporre l’obbligo d’indossare la mascherina anche all’aperto. Un provvedimento che dovrebbe servire a limitare i contatti nei luoghi più affollati, dove si sta dimostrando impossibile mantenere il distanziamento (soprattutto in questo periodo di vacanze).

Coprifuoco per i luoghi affollati

Divieto d’ingresso in alcune aree. Potrebbe essere questa una delle misure per limitare i contagi da coronavirus nelle aree più affollate. C’è anche l’ipotesi di contingentare gli ingressi, proprio come avviene nei luoghi chiusi. Qualora la curva dovesse ricominciare a salire, in maniera pericolosa, potrebbe anche scattare una sorta di coprifuoco con il divieto di stare all’aperto dopo una certa ora.

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Crediti Foto: Shutterstock.com