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Bolzano accelera sulla fase 2. Perché può e cosa è stato deciso

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Una seduta notturna del Consiglio Provinciale di Bolzano ha approvato l’accelerazione della fase due in Alto Adige. I voti – 28 favorevoli, 1 contrario e 6 astenuti – dimostrano la vittoria schiacciante dell’urgenza di riaprire. Ma senza rinunciare alla sicurezza. Da domani riapriranno i negozi e da lunedì anche parrucchieri, bar, ristoranti e musei. L’osservazione “rigorosa e responsabile” – come si legge nel Bollettino ufficiale della Regione – delle misure di sicurezza è una prerogativa essenziale per ripartire.

Distanziamento sociale di almeno due metri e divieto di assembramento in tutte le circostanze. Per agevolare i genitori che ritornano a lavoro, il 18 maggio anche i servizi di assistenza all’infanzia potranno ripartire, ma ammettendo gruppi ridotti. La palla passa comunque in mano ai sindaci della zona che possono adottare misure più restrittive rispetto a quelle votate dal Consiglio Provinciale di Bolzano.

Gli spostamenti all’interno della regione sono consentivi ma quelli verso altre zone d’Italia rimangono regolati dalle misure nazionali. Dunque, ci si potrà muovere per tornare al proprio domicilio o residenza, per motivi lavorativi, per necessità o salute. Mentre passare il confine dipenderà dalle regole vigenti in Austria e Svizzera. Anche scuole e università rimangono chiuse sotto le disposizioni nazionali, così come le manifestazioni sportive.

“Dopo che Roma per settimane non ha ascoltato le richieste di una differenziazione regionale, abbiamo deciso di intraprendere il nostro percorso legislativo autonomo” ha dichiarato il governatore Arno Kompatscher. La Provincia autonoma di Bolzano ha infatti fatto leva proprio sullo statuto speciale che consente un certo grado di autonomia. All’interno del Trentino-Alto Adige/Südtirol, ci sono infatti ben due province autonome: Bolzano e Trento. Trovandosi al confine, il Trentino-Alto Adige/Südtirol gode di particolari poteri a tutela e garanzia delle minoranze linguistiche.

In particolare, le due province “sono enti distinti e autonomi rispetto alla regione” si legge sul sito ufficiale del Consiglio Provinciale di Trento. Come la regione, le due province autonome “sono dotate di poteri politco-legislativi di pari valore e forza”. In altre parole, le province autonome di Bolzano e Trento si comportano come se fossero delle piccole regioni. La competenza legislativa è quello che le differenzia dalle altre province italiane, che hanno invece poteri soltanto normativi al fine di regolamentare un campo più ristretto di materie.

 

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Crediti foto: LaPresse