Attualità
Alice ed Ellen Kessler: una vita in parallelo che ha cambiato il mondo dello spettacolo
Dalla Sassonia all’Italia passando per Parigi, le gemelle Kessler hanno attraversato un’intera epoca reinventando il linguaggio dell’intrattenimento televisivo e diventando un simbolo di modernità nel mondo dello spettacolo.
Alice ed Ellen Kessler sono scomparse all’età di 89 anni. Le celebri gemelle, morte insieme nella loro casa di Grünwald, vicino a Monaco di Baviera, lasciano un vuoto profondo nel mondo della cultura dello spettacolo internazionale.
Le gemelle Kessler, dalle radici in Sassonia all’Europa
Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, Alice ed Ellen mossero i primi passi nel mondo dello spettacolo nelle sale del Teatro d’Opera di Lipsia, dove entrarono nel programma giovanile già a undici anni. L’apprendistato rigoroso della danza classica plasmò la loro cifra artistica. A diciotto anni decisero di lasciare la Germania Est e di trasferirsi nella Germania Ovest, dove debuttarono al Palladium di Düsseldorf. Poco dopo conquistarono Parigi, entrando nelle Bluebell Girls e calcando palcoscenici storici del varietà europeo. Nel 1959 rappresentarono la Germania Ovest all’Eurovision Song Contest, un primo riconoscimento internazionale che anticipò la loro futura esplosione mediatica.

Alice ed Elen Kessler (©Heute.ai)
L’Italia e il mito: un nuovo linguaggio televisivo
Il loro arrivo a Roma, nel gennaio 1961, aprì una stagione che avrebbe ridefinito l’intrattenimento televisivo italiano. Antonello Falqui riconobbe immediatamente il potenziale delle due sorelle, inserendole prima in Giardino d’inverno e poi nel prestigioso Studio Uno. È qui che brani come Da-da-un-pa, Pollo e champagne, Concertino o La notte è piccola divennero piccoli classici dell’immaginario collettivo.
La loro presenza scenica, modernissima per la televisione dell’epoca, scatenò sia entusiasmo sia polemiche: le loro gambe, simbolo di libertà e audacia, furono considerate provocatorie al punto da spingere la Rai a introdurre speciali calze coprenti. Eppure proprio quel gesto, apparentemente marginale, contribuì ad aprire un’epoca in cui il corpo femminile non era più soltanto qualcosa da censurare ma anche un mezzo di espressione e affermazione artistica.
Cinema, teatro e un prestigio che valicò i confini
Il successo televisivo sostenne l’approdo al cinema e al teatro. Le Kessler recitarono in film italiani e internazionali, dai lavori di Dino Risi a produzioni come Sodoma e Gomorra, e sperimentarono il teatro brechtiano, dimostrando una versatilità spesso sottovalutata. L’apparizione sulla copertina di Life nel 1963 testimonia il loro impatto globale. Negli anni Settanta preferirono il teatro musicale e la tv d’autore, senza rinunciare a gesti dirompenti come la celebre posa per Playboy, che vendette un numero record di copie.
Il loro legame con l’Italia non si interruppe mai: dagli show con Mina e Raffaella Carrà alle partecipazioni in Al Paradise e La fabbrica dei sogni, continuarono a rappresentare un punto di riferimento della televisione nazionale, custodi di un’eleganza ormai leggendaria.
La loro morte non chiude soltanto una lunga stagione di spettacolo: sancisce la fine di un modello di emancipazione che aveva trovato in loro due interpreti perfette. Con grazia, disciplina e una modernità sorprendente, hanno saputo dialogare con il cambiamento culturale europeo, diventando icone di un’Italia che scopriva la leggerezza, il movimento e una nuova idea di femminilità.
Addio ad un patrimonio di libertà, coraggio e bellezza che continua a parlarci, a distanza di decenni, attraverso immagini, canzoni e ricordi. Che difficilmente svaniranno.
