Seguici su

Attualità

Elon Musk: le incoerenze della svolta Green

Pubblicato

il

Elon Musk è sulla bocca di tutti negli ultimi anni. Ha fondato SpaceX, prima impresa privata ad aver mandato l’uomo nello spazio, Tesla, marchio che da anni produce auto elettriche e fa di politiche e prodotti green il proprio marchio distintivo.

Parallelamente però Musk ha una fitta rete di affari secondari, come ad esempio la produzione limitata di lanciafiamme, andati bruciati non appena la pagina online per acquistarli è stata attivata. il Ceo sta inoltre lavorando a una tavola da surf che porta il suo nome e a una linea di pantaloncini. E’ di oggi invece l’annuncio di una tequila di lusso, che sarà venduta per 250 dollari a bottiglia.

Elon Musk si è sempre posto come illuminato uomo della provvidenza, che da un lato eliminerà le emissioni di sostanze nocive sfruttando solamente energia rinnovabile, dall’altro colonizzerà Marte con le sue navicelle, le quali dubito fortemente vadano a energia eolica.

Questa incoerenza va ben più a fondo del limite tra le varie società di cui il Ceo sudafricano di cittadinanza canadese ma naturalizzato statunitense è fondatore. Anche il solo fatto di promuovere le auto elettriche come mezzo non inquinante è una menzogna che crea diversi problemi ambientali e sociali.

Infatti, il fatto che dal Report Electric vehicles from life cycle and circular economy perspectives dell’EEA emerga che in Europa le auto elettriche nel loro intero ciclo di vita riducono le missioni di gas a effetto serra dal 17% al 30% rispetto ad un modello analogo alimentato a benzina o diesel mette in risalto almeno due problemi sostanziali.

Da un lato, la percentuale risulta molto bassa considerata nel lungo termine, a meno che non si limitino, parallelamente, le fonti di energia non rinnovabili, investendo (quasi) solo in quelle rinnovabili. Certamente le città, grazie alle auto elettriche, elimineranno dalla propria aria lo smog, ma lo faranno rimuovendo, nascondendo la propria sporcizia al di fuori, a discapito delle periferie sia delle città che del mondo, dove le centrali elettriche continueranno a bruciare combustibili fossili. Stiamo infatti parlando di Europa, o più in generale di Occidente.

In questi anni tutte le nostre vecchie automobili, o le loro componenti, sono state nella gran parte dei casi rivendute in paesi più poveri, che si inquinano come conseguenza alla nostra volontà di ripulire la zona di mondo attorno a noi, paesi più ricchi. Lo stesso avverrà con le auto elettriche.

C’è poi un’altra questione, più prettamente sociale: “Lo sfruttamento delle regioni della Repubblica Democratica del Congo, ricche di cobalto, è un fenomeno sempre più critico nell’ambito della difesa dei diritti umani e dei minori. Il cobalto è una materia prima fondamentale per la realizzazione delle batterie al litio che alimentano le auto elettriche e i dispositivi elettronici di largo consumo, protagonisti principali della rivoluzione ecologica”. Queste sono le parole di una eurodeputata della Lega, Elena Lizzi. Ancora una volta, sembra proprio che quella fittizia illusione per la quale sembra che nel mondo vada tutto bene perché attorno a ciascuno va tutto bene, resti ancora un privilegio di pochi oppressori, che vivono nel mondo dei simboli dove gli oratori più arditi possono fruire di una distorta fantascienza del progresso per riempirsi le tasche

Segui OA PLUS su INSTAGRAM

Clicca qui per mettere “Mi piace” alla PAGINA OA PLUS

Clicca qui per iscriverti al GRUPPO OA PLUS

Home del sito oaplus.it

Crediti Foto: LaPresse