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Rubrica. FLASHLIGHT. Romagna versus Ibiza.

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By Old Man Say.

Il 15 maggio scorso scrissi “Ibiza versus Romagna” all’ epoca del Covid-19. Una fotografia della situazione, cosa ci si aspettava, i progetti che in quel momento stavano nascendo o tutto quello che si poteva pensare potesse accadere di lì a poco. Un Italia “zona rossa” faceva da contraltare all’ isola spagnola nella quale poco si parlava della pandemia, molti ci scherzavano sopra e dove una “temporada” pareva ancora possibile anche se con qualche limitazione.

Non so se dalle difficoltà possano nascere opportunità ma una cosa che ha dell’incredibile è sicura, i ruoli si sono invertiti. La comunità delle Isole Baleari dopo come dicevo un iniziale minimizzazione del problema è passata forse ad una demonizzazione dello stesso. Le discoteche hanno annunciato che non avrebbero aperto e così in breve tempo i sogni di centinaia di migliaia di clubbers si sono infranti davanti ad un modus operandi quasi “talebano” da parte dell’amministrazione comunitaria delle isole spagnole.

Un immagine del party Ants in Ushuaia nel 2019

Obbligo di mascherina sempre (in vigore da lunedì scorso), divieto di servire ai banchi bar dopo le 22.00, chiusura totale delle attività alle 02.00, squadre di Policia Local e Guardia Civil preposte soltanto ad impedire feste private, party in villa o semplici piccoli eventi con d.j. per un aperitivo, stop agli storici bar del “west end” di San Antonio frequentato da moltitudini di Inglesi, motore indiscusso dell’economia di questa parte dell’ isola ma non più amati come un tempo (a giusta ragione). Vacanzieri dagli atteggiamenti ormai insopportabili sia per la stragrande maggioranza dei residenti che dai tanti turisti che vivono una vacanza con rispetto dei luoghi che li ospitano .

Le sanzioni, bisogna ricordare, hanno pesi differenti da quelle italiane, l’approccio delle forze dell’ordine è completamente diverso, il sequestro dell’ impianto musicale è routine e poi multa per gli organizzatori di feste fino ad arrivare alla chiusura dell’attività per tre anni, vietato il ballo. Un settore in ginocchio quindi, che solo per quello che riguarda le maxi discoteche ha lasciato senza lavoro oltre 3000 persone.

Centinaia le stelle della consolle rimaste senza un palco sul quale esibirsi: dai popolari David Guetta, Claptone o Bob Sinclar ai miti della tech-house come Solomun, Tale of Us e Sven Vath; dai grandi nuovi nomi come Satori, Black Coffee e Bedouin ai veterani Pete Tong, Luciano ed Erick Morillo. Un’estate senza party, senza l’iconico Flower Power, il trasgressivo Troya, gli innovativi Woomoon e Saga, il venerato Music On di Marco Carola, il sempre “tutto esaurito” Ants in Ushuaia.

Le due testate dell’isola riportano a dire il vero, sotto le decine di articoli che parlano di questa agonia turistica, commenti spesso dai toni trionfali. “L’isola tornerà alla sua natura”, “basta discoteche”, inviti neppure troppo velati sparati contro i turisti perchè non raggiungano l’ isola. Molti di sicuro hanno dimenticato che le fortune economiche o che semplicemente la metà dei parenti di chi la spara grossa da dietro una tastiera lavorano  direttamente o indirettamente grazie al turismo e che le discoteche, i party e tutto quel settore che si muove intorno alla notte rappresenta molto in fatto di introiti ma ciò è quanto.

Ibiza pare ripudiare quella gallina dalle uova d’ oro che gli ha riempito le tasche per decenni. Certo, tutto questo ha un prezzo ed è spesso pesante, non lo si può ne’ deve nascondere e tanto meno negare. Le centinaia di migliaia di persone che arrivano sull’ isola sono spesso voraci di divertimento, di vita, di eccessi; i tempi attuali fanno della cafoneria e della maleducazione un vanto, un emblema, un’abitudine, un modus vivendi. Sovente manca il rispetto per questa terra che li ospita, per le persone che li circondano; molti pensano che tutto qui sia concesso. Credetemi si vede ed ho visto l’ incredibile: da chi si butta da un balcone per centrare una piscina (e non sempre la centra) a chi correndo si scaglia contro un taxi in preda a chissà che cosa (ma facile immaginarlo) a chi con un auto inspiegabilmente entra dentro alle Saline fino ad arrivare ad escort completamente nude che sfilano su di una cabriolet di gran lusso. Spesso il ridicolo sfiora il drammatico.

Gli equilibri non sono facili. Alle masse di turisti low-cost si contrappongono gli oligarchi russi, i ricchissimi arabi, i vip di tutto il mondo: cantanti, calciatori o attori di Hollywood. Tutti sui loro yacht con le loro folli spese (queste poi tanto non disturbano), i body-guards, le file di van privati fuori dai ristoranti di lusso, le Lamborghini e Ferrari che scorrazzano a velocità folle, irritano chi di turismo non vive o peggio non ne trae profitto. Spesso il detto “money walk money talk” pare l’unico refrain possibile. Gli affitti sono alle stelle, gli affari spesso profumano di malaffare.

Bob Sinclar ed Albertino al Musica di Riccione.

Alla voglia di ritornare a vedere un turismo quanto mai necessario nonostante i tanti problemi e limitazioni da parte degli imprenditori italiani si contrappone quindi una marcata attitudine, che può essere anche compresa dai limiti delle strutture sanitarie dell’isola, a quasi ostacolarne l’arrivo. Ibiza rimane a mio avviso un posto stupendo. Mare fantastico, atmosfere uniche e magiche, tramonti ed angoli da favola e con una nightlife per frequenza eventi, qualità e quantità di artisti nello stesso posto e nello stesso momento, assolutamente unica. Nessuno può competere, non c’è gara e non la cambierei con nessun altro posto al mondo.

La Riviera romagnola però, lo avevamo ricordato, era pronta ad un rilancio in questo 2020. L’ annunciata riapertura del Cocoricò (ancora comunque chiuso), Peter Pan, Byblos e Villa delle Rose sempre in auge e la nascita di un nuovo club, il Musica, da un’idea di Giuseppe Cipriani leader incontrastato della ristorazione di lusso con ristoranti e locali nelle località più alla moda del mondo (anche ad Ibiza oltre che Abu Dhabi, Montecarlo, Londra e New York solo per citarne qualcuno) e Tito Pinton storico A.D.del Muretto di Jesolo. Sembrava tutto perduto… anzi no.

Musica Riccione.

Le parti per ora o almeno per quest’ anno pare si siano invertite e cosi che siamo partecipi nonostante le polemiche, le difficoltà del far convivere un’attività come la discoteca nella quale socialità e lo stare insieme sono le peculiarità e gli ingredienti principali per la riuscita di una bella serata in un club, ad un nuovo rinascimento della notte romagnola. Non entrerò in merito se quello al quale stiamo assistendo sia giusto o sbagliato, locali pieni, controlli, sanzioni di quanto e a chi, assembramenti, generi musicali perfetti o deleteri per una tal situazione.  Qualche chiusura effettivamente dalle autorità a qualche street bar è stata notificata in questi ultimi giorni. Clienti sceriffi o addirittura dee-jay che segnalano tramite foto se un locale è pieno e quanto lo è (mi pare di notare in questi ultimi oltre alla mancanza di tatto il grande dramma di non essere loro dietro alla consolle al posto del collega). No, non voglio parlare di questo, se ne parla già troppo, spesso a sproposito, senza cognizione di causa e a volte con una cattiveria gratuita.

Mi interessa solamente  analizzare il fenomeno. Il fatto è che l’isola del “quasi tutto possibile” si è trasformata nella terra del “quasi tutto vietato”. I grandi nomi della notte stanno tornando a rianimare le piste italiane come nei magici anni ’90/2000 e senza dubbio è un buon segno. Grazie a concessioni regionali, forse ad un occhio che non guarda proprio dove per mesi si era detto dovesse guardare o più semplicemente un tacito accordo per non fare affondare e seppellire definitivamente il settore nella speranza che non si torni ai tempi bui del lock down molte attività hanno ripreso a lavorare complice anche il fatto che moltissimi hanno rinunciato alle vacanze all’estero.

Jamie Jones inaugurera il sabato al Musica.

Allo strapotere di serate latin-pop che comunque hanno un loro spazio (Vida Loca alla V.D.R. e Mamacita al Musica) e che funzionano alla grande, (d’altronde anche ad Ibiza negli ultimi due anni le grandi star dell’universo latino da Ozuna a Maluma, da Daddy Yankee a Luis Fonsi  hanno fatto il tutto esaurito) riappaiono i grandi dee jays internazionali e questo non può che fare piacere prendendo finalmente il posto di format super datati, track list di d.j. che hanno il sapore di un revival eterno, senza spunti e passione ed almeno in parte al proliferare di una miriade di “cene spettacolo”. Non me ne vogliate, associo il club e la notte alla novità, sempre. Nel 2003 passai una stagione all’ingresso di uno dei ristoranti al quale si deve probabilmente la nascita di questo format ma dopo quasi venti anni riascoltare gli stessi tormentoni, scalette e “su le mani” per me è davvero deleterio.

“Musica” ha inaugurato mercoledì 15 luglio con Bob Sinclar, un tutto esaurito che ha ricordato a molti gli anni d’oro della “collina del divertimento”. Certo un successo che stride e molto con il momento che stiamo vivendo ma questi sono i fatti e ripeto non voglio giudicarli. Il d.j. francese tornerà per due date ad agosto. Al Musica che ha affidato la regia musicale per i primi due sabati a Jamie Jones e Loco Dice risponde La Villa delle Rose con il party Cocoon di Sven Vath seguito forse dal più grande esponente della nomad house mondiale, Satori e dall’appuntamento ferragostano affidato a Marco Carola..

Satori alla Villa delle Rose.

Alla collina fa’da contraltare la spiaggia riminese con un Coconuts che propone il party Together con Relight Orchestra il mercoledì, la domenica con l’inossidabile Daniele Baldelli ed il giovedi con Ricky Montanari oltre alla presenza del dj e produttore Mauro Catalini con il GranCaribe Staff al completo per  tutto il week-end ed il Samsara di Riccione.

Spostandosi a nord a Milano Marittima questo fine settimana inaugurerà Villa Papeete, da anni un must del divertimento romagnolo, esclusivo club open-air con ristorante e piscina che ha esportato suo marchio e party in tutta Europa. Diversi  anche i beach club e lounge-bar che sono tornati a proporre musica, sessioni live e piccoli eventi come il Vistamare Beach & Suites di Milano Marittima, l’Oro Bianco di Cesenatico o il Saretina di Cervia che ha recentemente regalato ai tanti clienti un set esclusivo in streaming del d.j. David Morales.

Old Man Say guest dj da Ibiza al Vistamare.

Situazioni certo più intime ed esclusive, non dedicate al grande pubblico ma che ci fanno comprendere quanto sia grande la voglia di ripartire. D.j. set bordo piscina per la cena o il relax domenicale sui king-bed per il Vistamare, per un aperitivo sulla terrazza dell’ originale Torrice Bistrot o sfiziosi live per il Saretina il giovedì sera.

Vistamare a Lido di Savio, piscina sul mare ed esclusivo servizio sui King Bed.

Per me che sono romagnolo ma che da cinque anni vivo e lavoro ad Ibiza posso dire che mai mi sarei aspettato tutto questo. Al piacere di rivedere la nightlife romagnola rifiorire  vivo con grande tristezza questa chiusura quasi totale al divertimento nell’ isola spagnola oltre alla perdita della quasi totalità del mio lavoro ma citando lo scrittore Mauro Corona penso ad una sua frase, questa:”Questo sarà un anno in cui andrà bene mirare ad un pareggio”. Mi auguro a questo punto soltanto che la “isla blanca” torni ad essere per il prossimo anno anche meglio di quello che è sempre stata ma che allo stesso tempo questa ventata di novità fatta di grandi proposte nei clubs italiani metta radici e continui per i prossimi anni.

L’alba in riviera.

Photo Credits thanks to;

Tito Pinton per Musica Riccione,

Villa delle Rose,

Massimo Natali per Vistamare Beach&Suites.

Ushuaia Ibiza.

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