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Vittorio Sgarbi denuncia Barbara D’Urso: “Studia, e impara a fare la conduttrice!”

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Vittorio Sgarbi a Porta a Porta

Chi non ricorda l’episodio con Fabrizio Corona, prima che questi venisse rinchiuso in carcere a causa dei noti reati commessi? Barbara D’Urso, sembra proprio attirare minacce e liti in studio, non ultima, ricordiamolo, quella avvenuta con il ragazzo di Antonella Elia, Pietro Le Piane. Ieri sera, giusto per aggiungere altro materiale per Striscia La Notizia, a Live-Non è la D’Urso, c’è stato un forte e brutto alterco tra lei e Vittorio Sgarbi, noto per essere un personaggio non propriamente catatonico. La querelle è nata da un’affermazione che il critico d’arte ha diretto nei riguardi di una delle concorrenti de La Pupa e il Secchione e viceversa: “Qualcuno mi ha raccomandato una ragazza, ma non ho potere, non sono un politico. Mi hanno detto che c’era una bella e brava ragazza che sarebbe stata tra gli ospiti. Berlusconi mi ha anche raccomandato te”. A quel punto si sono scatenate le ire della conduttrice, non solo per le accuse pesanti nei riguardi della ragazza, ma, soprattutto, per quelle che Sgarbi stava rivolgendo alla propria persona. La conduttrice, ha chiosato la questione invitando il critico d’arte a lasciare gli studi, senza però ottenere nessun tipo di effetto. Stamattina, dalla propria pagina Facebook, Vittorio Sgarbi, in un video pubblicato a poche ore dal fattaccio, annuncia di voler trascinare in tribunale Barbara

 

“Maleducata, non in grado di condurre trasmissioni se non creando situazioni di conflitto inutile, devi imparare la grammatica, se non hai studiato e vuoi fare quella che moralizza il mondo, io ti denuncio perché mi hai dato del cafone e minacciato di darmi dei calci nel cul*. Imparerei la buona educazione in tribunale. Ho solo detto la verità”.

Quindi sembrerebbe guerra aperta tra i due, ma, noi sappiamo che Barbara si vanta di essere una persona che tende sempre la mano a chi sbaglia...Vittorio Sgarbi chiederà scusa alla conduttrice? O siamo di fronte ad un Morgan-Bugo bis?

 

 

Foto Stefano Colarieti/LaPresse

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