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USA, polizia ancora nella bufera. Ferito ragazzo con sindrome di Asperger

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Nuovo giorno, nuovo caso. La polizia degli Stati Uniti è finita di nuovo nella bufera per aver ferito un ragazzo con la sindrome di Asperger durante una crisi. È successo lo scorso venerdì nello Utah, precisamente a Salt Lake City. La madre del tredicenne aveva chiamato il numero per le emergenze – il 991 – perché suo figlio stava avendo un attacco, aveva cominciato ad urlare e non riusciva a calmarsi. Ora il ragazzo si trova in ospedale in condizioni gravi.

Una volta arrivati sul posto, gli agenti di polizia hanno chiesto alla madre di aspettare fuori dalla casa. La donna, Golda Barton, ha raccontato di aver sentito i poliziotti intimare al figlio di stendersi a terra e poi alcuni colpi di pistola. Il ragazzo ha riportato diverse ferite, in particolare ad una spalla, alle caviglie e al ventre.

Ai giornalisti la madre ha raccontato che il figlio non riusciva a calmarsi e a controllare le sue reazioni, ma era disarmato. Voleva che lo portassero in ospedale per ricevere assistenza, e proprio lì è arrivato ma solo dopo essere stato ferito. La versione della polizia – però – è diversa da quella riportata dalla madre. Gli agenti hanno spiegato di essere stati chiamati perché un ragazzo stava avendo una crisi psichica violenta ed era armato. Dal racconto della polizia emerge anche che il ragazzo stava scappando ed è stato colpito dopo un inseguimento.

Ma i canali di informazione locali hanno riferito che nessuna arma è stata trovata sul luogo. Per questo il sindaco della cittadina, Erin Mendenhall, ha richiesto l’apertura di un’inchiesta per chiarire la dinamica dei fatti. Non si capisce – infatti – a quale tipo di minaccia la polizia stava rispondendo. I primi elementi presi in esame sono state le registrazioni delle telecamere che portavano indosso i due agenti coinvolti, ma non si conoscono ancora ulteriori dettagli.

 

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Crediti foto: LaPresse