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Profumo di speranza, profumo di primavera, profumo di poliestere, profumo di mascherina

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Profumo

Sentite anche voi il profumo dell’aria lieve e frizzante assieme di queste giornate della fine di maggio? Certo che no, avete la mascherina, che potrete mai sentì.

Ma ve capisco eh, calcola che io ho appena firmato per una casa affittata e non m’ero accorta dell’olezzo di muffa che aleggiava all’ultimo piano proprio perchè le mie narici erano rivestite da poliestere purissimo, rosa e molto chic, ma comunque poliestere.

I vostri drammi sensoriali ve li risolvo io. Ho aspettato a parlarvi di questa serie in quanto è scabrosa, difficile, cruda come una tartare, ma anche di una bellezza tra il decadente ed il nichilista talmente folgorante che il mio animo da poeta maledetto non poteva che amarla intensamente.

Vi sto parlando di Profumo, serie tratta dall’omonimo romanzo di Suskind. Per coloro i quali hanno avuto il privilegio di leggerlo sapranno già cosa sto per introdurre. Cari bacchettoni, moralisti e debolucci di stomaco è il vostro momento per dileguarvi. Sto per narrarvi un racconto di perdizione, bui umani e grandi perversioni.

La serie ha come inizialmente anonima protagonista l’investigatrice Nadia Sjmons. Assieme al collega investigatore, ed amante da cinque anni, trova un bianchissimo cadavere di una donna che in vita aveva avuto lunghissimi ed immaginifici capelli di un vivido rosso purpureo,al suo ritrovamento invece ad attenderli ci sarà solo un rasatissimo scalpo. La particolarità di questa esanime opera d’arte è l’asportazione dei capelli, dei peli pubici ed ascellari, infatti le successive vittime( oh non avrete pensato che potesse trattarsi di un singolo omicidio) saranno contraddistinte tutte dalla medesima modalità di esecuzione ed asportazione. A cosa servono all’assassino seriale questi particolari ? Cosa se ne fa di oggetti così specifici? Vi riformulo la domanda: cosa è presente in enorme quantità nei capelli o nei peli del pube?

Semplice, il profumo.

Il nostro assassino non è un semplice maniaco o folle, ma è anche un’artista dotato di un olfatto non comune alla quasi totalità degli esseri umani. Colleziona profumi di donne per creare il profumo più buono ed attraente che mai si possa immaginare ed odorare.

Se siete già sconvolti sappiate che il movente degli omicidi non è minimamente la cosa più terrificante o perturbante della serie.

La produzione è tedesca ed infatti ho notato una certa classe nell’esprimere tematiche tanto crude ed inadatte di solito ad esser trattate in una serie destinata ad un pubblico commerciale.

Tutta l’inquietitudine dello Sturm und drang e la malinconia feroce degli amori malati ed impossibili che hanno percorso il midollo della letteratura tedesca si riflette splendidamente in quest’opera nichilista e maledetta. Non voglio svelarvi gli intrecci che combinano i protagonisti tra loro, né l’incredibile quanto inaspettato finale.

Aprite la mente, ma non dimenticate di farlo anche con le narici.

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