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Sanremo History, “Vorrei ricordarti fra cent’anni”: la sfida delle edizioni. Addio 1969, la finalissima sarà 1990 contro 1983!

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E’ il 1983 a superare il 1969 e ad avere accesso alla finalissima di oggi dove troverà il 1990

E’ il lungo percorso che ci porterà a decretare l’edizione principe delle 69 che si sono svolte finora del Festival di Sanremo. Dal 7 gennaio al 4 febbraio una sfida al giorno con il sistema degli scontri diretti stile tabellone tennistico. Tutti i giorni alle 13 vi renderemo conto dei risultati della sfida del giorno prima e vi presenteremo la sfida del giorno successivo: sedicesimi di finale, ottavi, quarti, semifinali e finale che decreterà quella che, secondo la redazione di OA Plus, è l’edizione più bella del Festival di Sanremo.

A passare la seconda semifinale nell’ambito della sfida lanciata dal nostro contest “Vorrei ricordarti fra cent’anni” è stata l’edizione del 1983 che ha superato quella del 1969.

Per il 1983 avevamo scelto questi 5 brani:

MARGHERITA NON LO SA  Dori Ghezzi

VACANZE ROMANE Matia Bazar

L’ITALIANO Toto Cutugno

VITA SPERICOLATA  Vasco Rossi

1950 Amedeo Minghi

L’edizione del 1983 del Festival di Sanremo, la 33esima, fu condotto da Andrea Giordana affiancato da Isabel RussinovaAnna Pettinelli ed Emanuela Falcetti, all’epoca le tre presentatrici del programma musicale Discoring.

A fare scalpore fu Vasco Rossi, alla sua seconda ed ultima partecipazione al Festival come cantante in gara, con Vita spericolata, divenuta poi una delle sue canzoni più famose (nonostante il pessimo piazzamento nella gara: si classificò infatti al penultimo posto), che nella serata finale, in polemica con l’organizzazione, lasciò il palco mentre il suo brano era ancora in esecuzione, rivelando così al pubblico che gli artisti si stavano esibendo in playback.

Quasi per contrappasso, non altrettanto brillante si rivelerà invece la carriera musicale della vincitrice di quell’edizione: Tiziana Rivale, che si aggiudicò la vittoria della kermesse con il brano Sarà quel che sarà, la quale, in seguito alla vittoria del Festival, registrò modesti riscontri di vendite e di popolarità, tanto che, dopo alcuni anni, scomparirà dalla scena musicale.

Altre canzoni di quell’edizione, assieme alla già citata Vita spericolata, che riscossero un ottimo successo di vendite furono la quarta classificata Vacanze romane dei Matia Bazar (vincitori del Premio della critica) e, soprattutto, la quinta classificata, L’italiano di Toto Cutugno, che vendette milioni di copie in tutto il mondo ed è ancora oggi considerata il pezzo più famoso del repertorio di Cutugno; tutti i brani citati sono divenuti in poco tempo degli evergreen della musica italiana. Non ultimo, il brano con cui Amedeo Minghi esordisce al Festival, 1950, subito eliminato e anche risultato ultimo nel concorso sperimentale del Totip: il brano si rivelerà uno dei suoi più apprezzati, e un classico della canzone d’autore italiana.

Il Festival del 1983 vide la partecipazione di un giovane esordiente Marco Armani con il brano “E’ la vita”, che gli valse il decimo posto.

Non accede dunque alla finalissima il 1969, che era in gara con questi brani:

ZINGARA  Bobby Solo/Iva Zanicchi

LONTANO DAGLI OCCHI Sergio Endrigo/Mary Hopkin

MA CHE FREDDO FA  Nada/The Rokes

UN’AVVENTURA Lucio Battisti/Wilson Pickett

COSA HAI MESSO NEL CAFFE’ Riccardo del Turco/Antoine

Oggi è in programma la finalissima!! A sfidare il 1983 sarà dunque il 1990 vittorioso ieri, e in gara con questi 5 brani:

UOMINI SOLI  Pooh

GLI AMORI Toto Cutugno

VATTENE AMORE Mietta/Amedeo Minghi

LA NEVICATA DEL ’56  Mia Martini

DISPERATO Marco Masini

Il quarantesimo Festival di Sanremo si tenne dal 28 febbraio al 3 marzo 1990 e fu presentato da Johnny Dorelli e Gabriella Carlucci, quest’ultima alla sua seconda conduzione del Festival dopo quella del 1988.

Il Festival del 1990 segnò una straordinaria svolta: fece rientrare l’orchestra (assente da dieci anni) e tentò la formula dei cantanti stranieri abbinati a quelli italiani che tanto funzionò negli anni sessanta, artisti che si esibivano però fuori gara.

Due gli esordi ‘canori’ assoluti di questo festival: Rosalinda Celentano, figlia terzogenita di Adriano e Claudia Mori, e Silvia Mezzanotte, quest’ultima diventata dieci anni dopo la voce dei Matia Bazar.

Vincitori della kermesse nella sezione Big risultarono i Pooh con il brano Uomini soli mentre tra le Novità s’impose Marco Masini con la canzone Disperato; grande successo di vendite fu riscontrato anche dalla canzone, terza classificata tra i Big, Vattene amore cantata in coppia da Amedeo Minghi e Mietta, divenuta in breve tempo un vero e proprio tormentone.

Mia Martini si aggiudicò per il secondo anno consecutivo il Premio della critica, con la canzone La nevicata del ’56 scritta per lei da Carla Vistarini, Luigi Lopez, Fabio Massimo Cantini e Franco Califano.

L’interpretazione di Ray Charles, abbinato a Toto Cutugno, fu accolta da cinque minuti di applausi: Cutugno rivelò anni dopo di avere rischiato la squalifica assieme al cantante statunitense: Ray Charles diede un’interpretazione del brano basandosi sul provino originale di Gli amori che Cutugno gli aveva spedito, e che era stato successivamente modificato in quattro battute.

Fu con il 76,26% di share la seconda finale più vista di sempre.

Appuntamento dunque da non perdere domani alle 13 quando vi racconteremo chi ha vinto il contest “Vorrei ricordarti fra cent’anni”!

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