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Arte

Chiara Ferragni convertita all’Islam. Il messaggio sulla condizione femminile dello street artist torinese Andrea Villa

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Cosa ci fa Chiara Ferragni in abiti islamici su alcuni (finti) cartelloni pubblicitari? Una domanda che sicuramente si saranno posti i torinesi che hanno avuto modo di osservare l’ultima opera dello street artist Andrea Villa. I manifesti, che ritraggono la famosa influencer con tanto di pacchetto di biscotti Oreo da lei griffati, sono comparsi nella notte fra mercoledì e giovedì scorso in alcuni punti del capoluogo piemontese.

Dietro all’opera del “Banksy torinese” si cela in realtà una riflessione sulla condizione femminile, che prende le basi dalla liberazione (e conversione) di Silvia Romano e sostiene la tesi che anche nell’Occidente la donna non è più libera ma sottosta soltanto a un diverso tipo di schiavitù. Spiega lo stesso Villa: «Le donne occidentali non sono molto più libere di quelle islamiche, poiché devono sottostare ai dettami dell’estetica consumistica».

Aggiunge: «Il velo cela il corpo, quindi viene posta l’attenzione più sulla personalità della donna che sulla sua presenza fisica. Nel mondo occidentale invece la donna è sempre giudicata per la sua apparenza, e spesso l’involucro non solo appanna la sua natura, ma crea una barriera espressiva, trasformando le donne in oggetti sessualizzati e non più umani, in un rigido canone da rispettare».

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Crediti foto: Andrea Villa/Facebook